Si parlerà di liturgia e di celebrazioni liturgiche a 60 anni dal Concilio Vaticano II nel convegno “Evento o rito? La celebrazione liturgica 60 anni dopo l’inizio del Concilio Vaticano II”, che si terrà domani, sabato 25 settembre, presso il Museo diocesano di Carpi promosso dal Laboratorio teologico realino in apertura dei corsi del secondo anno di studi. Ad introdurre i lavori sarà, in video-collegamento, il vescovo di Carpi, mons. Erio Castellucci. Due i relatori: Andrea Grillo, docente di Teologia dei sacramenti e di Filosofia della religione al Sant’Anselmo di Roma e al Santa Giustina di Padova, e Pina De Simone, che insegna Etica e Filosofia delle religioni presso la Facoltà teologica dell’Italia meridionale e dirige la rivista dell’Azione Cattolica “Dialoghi”. “Di quella stagione riformatrice – spiega Brunetto Salvarani, docente del Laboratorio teologico – ci domanderemo, a quasi sei decenni di distanza, ciò che rimane e a cosa sarebbe opportuno mettere mano in vista del futuro. Se negli anni Sessanta e Settanta è stata la nuova liturgia ad assumere il compito di rappresentare il nuovo corso della Chiesa conciliare con una riforma che ha inteso rendere più consapevole e attiva la partecipazione dei credenti alla liturgia e colmare il divario progressivamente creatosi tra la fede celebrata nelle chiese e l’azione nella società, ora la questione è forse ancor più pressante, come abbiamo potuto constatare nell’ultimo biennio, e in particolare durante le fasi del lockdown”. Il convegno è aperto a tutti fino ad esaurimento dei posti consentiti, per l’ingresso è necessario essere provvisti di green pass. Il convegno è promosso dal Laboratorio teologico realino in collaborazione con la diocesi di Carpi e con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Carpi.