“È venuto il tempo della ricostruzione, dice il profeta, e questo non ammette ritardi, non ci si deve scoraggiare, non ci si può occupare solo delle proprie abitazioni, ma del bene comune. Bisogna risvegliare energie, le forze migliori che si possono mettere in campo per ripartire”. Così il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nell’omelia della messa per Rosario Livatino celebrata oggi nell’atrio della Corte di Cassazione, alla presenza del Primo Presidente Pietro Curzio, di magistrati e operatori del diritto. Nell’occasione – si legge in una nota – il Centro studi Livatino ha consegnato, ed è stata collocata nella cappella del Palazzo un’immagine del “giudice ragazzino” assassinato dalla Stidda il 21 settembre 1990, donata dalla diocesi di Agrigento allo stesso Centro Studi. “Se è facile lasciarsi prendere dallo sconforto, a causa di ritardi e di molteplici difficoltà, la ricostruzione è possibile”, ha proseguito Bassetti: “È per questo, per una giustizia vera che ha lottato Livatino, fino a dare la sua vita come martire. È per questo che ha combattuto con tutte le sue forze, e con la costanza dell’impegno quotidiano, contro le ingiustizie, come quelle di cui si parla nei vangeli”.