Un Protocollo d’Intesa per “rispondere ai bisogni di accoglienza, protezione e sostegno alle funzioni genitoriali attraverso percorsi di autonomia, inclusione sociale e lavorativa”. A firmarlo oggi al Cottolengo di Torino il Padre generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza, don Carmine Arice, e il Presidente del Gruppo Abele, don Luigi Ciotti. I due enti, in particolare, si impegnano a realizzare un programma congiunto di attività mettendo a sistema le proprie risorse materiali e immateriali per implementare azioni già portate avanti dal Gruppo Abele: fra esse, il sostegno a favore di adulti, giovani e minori svantaggiati, a causa di condizioni fisiche, economiche, sociali e familiari, che si trovano in situazioni esistenziali particolarmente difficili per dipendenze, aids, disagio psichico, carcerazione, violenza domestica e di genere, tratta delle persone, vulnerabilità sociale, discriminazioni ed emarginazioni. Il protocollo mira, inoltre, a mettere in atto tutte le iniziative possibili dirette alla realizzazione di condizioni che favoriscano un positivo inserimento nella società delle persone accompagnate. La Piccola Casa, in particolare, metterà a disposizione alcuni immobili, frutto della generosità dei benefattori, sulla scia del progetto “Domus”, dedicato al sostegno di famiglie disagiate attraverso l’assegnazione di una casa, e condividerà gli interventi di accompagnamento, promossi dal Gruppo Abele.