“Il ‘processo sinodale’ nel quale Papa Francesco ci ha immessi è innanzitutto un invito a ‘camminare insieme’ come Chiesa, coinvolgendo il più possibile anche quelle persone che non si sentono parte attiva della comunità cristiana. Il ‘processo sinodale’ dovrà essere un tempo di grande ascolto, di autentico discernimento sapienziale e di concrete proposte che profumano della novità e della radicalità della profezia”. Lo ha scritto il vescovo di Melfi–Rapolla-Venosa, mons. Ciro Fanelli, nella lettera inviata alla comunità diocesana per invitarla all’inizio del cammino sinodale, in programma alle 17 del 17 ottobre nella concattedrale di Venosa, con una celebrazione eucaristica. “Il grande protagonista di questo ‘tempo di Grazia’ sarà lo Spirito Santo che continuamente parla alle Chiese”, spiega il vescovo, aggiungendo che “per noi tutti diventa prioritario coinvolgere il ‘popolo delle parrocchie’ e ad aiutarlo a crescere nella docilità allo Spirito. Per la nostra Chiesa diocesana questo coinvolgimento significherà soprattutto, nei mesi da ottobre a gennaio, impegnarci nella costituzione dei Consigli pastorali, secondo gli Statuti approvati il 22 febbraio 2021, quali luoghi di “partecipazione, comunione e missione”. A tal fine, sottolinea il vescovo, “la fase di ricostituzione dei Consigli sarà preceduta da quattro assemblee presinodali, presiedute dal Vescovo, che si terranno nelle quattro zone pastorali a cura dei vicari zonali”. Un calendario è già stato predisposto. “Il Consiglio pastorale diocesano verrà costituito il 25 gennaio. Questo cammino sinodale sarà affiancato dalla ‘peregrinatio’ nelle parrocchie della reliquia di San Giustino, uomo del dialogo e dell’inclusione”, annuncia mons. Fanelli. “Il ‘cammino sinodale’, come ci ricorda il Santo Padre, richiederà sicuramente lavoro e pazienza”, evidenzia il vescovo, ammonendo: Dobbiamo stare molto attenti a non ridurre la ‘sinodalità’ ad uno slogan. Sinodalità è camminare insieme, è avere orecchi: ascoltare, è il primo impegno! ‘Si tratta di sentire la voce di Dio, cogliere la sua presenza’, viva e vivificante”.