In termini congiunturali, nel quarto trimestre 2020 la crescita dei dipendenti si osserva in termini sia di occupati sia di posizioni lavorative del settore privato extra-agricolo. Per queste ultime l’aumento è il risultato di una crescita che è lieve nell’industria in senso stretto (+0,3%, +11mila posizioni), leggermente più significativa nei servizi (+0,5%, +42mila posizioni) e più marcata nelle costruzioni (+3,2%, +30mila posizioni). Il tasso di disoccupazione è al 9,8%. Lo certifica la “Nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione” diffusa oggi da ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Istat, Inps, Inail e Anpal.
I dati del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali tratti dalle Comunicazioni obbligatorie (Co) rielaborate evidenziano un’ulteriore e più intensa crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti (+153mila negli ultimi tre mesi; era +63mila nel primo trimestre 2021), sintesi di un rallentamento dell’aumento di quelle a tempo indeterminato (+42mila; era +135mila nello scorso trimestre) e della ripresa delle posizioni a tempo determinato (+111mila; era -71mila lo scorso trimestre). Nel secondo trimestre 2021 le attivazioni di rapporti di lavoro alle dipendenze sono state 2 milioni 163mila (+3,5% in tre mesi) e le cessazioni 2 milioni 10mila (-0,9%). Inoltre, in termini congiunturali, la sostenuta crescita dell’occupazione (+338mila, +1,5%) si associa alla diminuzione dei disoccupati e degli inattivi di 15-64 anni; su base tendenziale l’aumento degli occupati (+523mila unità, +2,3%) e delle persone in cerca di occupazione (+514mila, +27,0%) si accompagna al marcato calo degli inattivi (1 milione 253mila in meno rispetto al secondo trimestre 2020).
Gli infortuni sul lavoro, accaduti e denunciati all’Inail, nel secondo trimestre del 2021 sono stati 119mila (103mila in occasione di lavoro e 16mila in itinere), quasi 25mila denunce in più (+26,5%) rispetto all’analogo trimestre del 2020; quelli con esito mortale sono stati 231 (175 in occasione di lavoro e 56 in itinere), 68 in più rispetto al secondo trimestre del 2020. “Il confronto con l’anno precedente – viene osservato – è fortemente influenzato dalla pandemia da Covid-19: calano sensibilmente le denunce per infortunio ‘da contagio’ (circa 4mila contro le quasi 23mila dell’anno precedente), mentre le denunce da infortunio ‘tradizionale’ aumentano nettamente (circa 40mila in più) rispetto a un 2020 condizionato dalle chiusure cautelative di molte attività e dalle limitazioni alla circolazione stradale”. Anche l’aumento dei casi mortali denunciati nel secondo trimestre del 2021 è sintesi della diminuzione delle denunce mortali da Covid-19 (10 casi in meno) e dell’incremento delle denunce “tradizionali” (78 casi in più).
Le malattie professionali denunciate all’Inail e protocollate nel secondo trimestre del 2021 sono state 15.347, 9.051 casi in più (+143,8%) rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Il forte aumento delle denunce riposiziona il dato del 2021 sui valori pre-pandemia del 2019 (16.736 casi).