2.300 miliardi di dollari spesi dagli americani in 20 anni di guerra in Afghanistan, 30 miliardi di euro dal Regno Unito, 19 dalla Germania, 8,7 (rapporto Milex) spesi dall’Italia. 240mila vittime complessive tra soldati della coalizione, talebani e soprattutto, tra la popolazione civile. L’Italia in 20 anni ha impiegato in Afghanistan 50mila soldati, 53 di loro hanno perso la vita, 700 sono rimasti feriti. “La guerra genera solo altra guerra, tutto secondo copione”, dice don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Cristi, intervistato da Paolo Annechini per il numero di settembre di Noticum, la rivista digitale della Fondazione Missio. “Noi occidentali dovremmo fare, ancora una volta, un serio esame di coscienza. Cosa è successo anche in Afghanistan? Per 20 anni abbiamo bombardato dall’alto per ridurre le vittime dei soldati della coalizione che bombardavano con gli aerei, con i droni. E quando fai questo alimenti solo l’odio tra la gente, spari sul mucchio, come diceva anche Gino Strada, facendo vittime innocenti, alimentando il rancore, la paura, la ritorsione, dando ossigeno all’estremismo. Nel 2011 come Pax Christi ho potuto visitare l’Afghanistan: fogne a cielo aperto, povertà incredibile, mancanza di scuole, di servizi sanitari. Se gli americani e tutti coloro che hanno fatto la guerra in Afghanistan al posto delle bombe avessero portato fognature, scuole, ospedali, strade, avessero portato sviluppo non avremmo visto a metà agosto le scene della gente aggrappata agli aerei in partenza da Kabul. La guerra è sempre lo strumento sbagliato”.