“Le ragazze non possono e non devono essere lasciate indietro. È fondamentale che tutte le ragazze, comprese quelle più grandi, siano in grado di riprendere la loro istruzione senza ulteriori ritardi. Per questo, abbiamo bisogno di insegnanti donne per riprendere l’insegnamento”. Lo afferma oggi il direttore generale dell’Unicef, Henrietta Fore, accogliendo con favore la notizia che le scuole secondarie in Afghanistan saranno aperte oggi dopo aver chiuso per mesi a causa del Covid-19 ma esprimendo, al tempo stesso, “profonda preoccupazione” per il fatto “che molte ragazze non possano essere riammesse in questo momento”. Anche prima della più recente crisi umanitaria, 4,2 milioni di bambini non erano iscritti a scuola. Circa il 60% di loro sono bambine. “Ogni giorno in cui le ragazze perdono l’istruzione è un’opportunità persa per loro, le loro famiglie e le loro comunità – sottolinea Fore -. C’è stato un progresso significativo nell’istruzione nel Paese negli ultimi due decenni. Il numero di scuole è triplicato. Il numero di bambini a scuola è aumentato da 1 milione a 9,5 milioni. Questi sono importanti miglioramenti per i bambini del Paese che dobbiamo rispettare e proteggere”. Il direttore generale dell’Unicef esorta i partner di sviluppo “a sostenere l’istruzione per tutti i bambini in Afghanistan” perché “tutte le ragazze e i ragazzi abbiano la stessa possibilità di imparare e sviluppare le abilità di cui hanno bisogno per prosperare e costruire un Afghanistan pacifico e produttivo”.