“La provocazione che dobbiamo accogliere in questa festa delle stimmate del Serafico Padre: è la provocazione a lasciarci coinvolgere e trasformare da tutto il mistero di Cristo. La nostra vocazione consiste in questo”. Lo ha detto il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, ricordando l’impressione delle stimmate di San Francesco sul monte de La Verna, il 17 settembre 1224. Nell’omelia della messa celebrata ad Acri, città costiera dove nel 1217 sbarcarono i primi francescani, padre Patton ha ricordato che, “creando una parola nuova, il santo Papa Giovanni Paolo II, nell’esortazione apostolica rivolta a noi religiosi ci ha detto che la nostra vita è chiamata a diventare ‘cristiforme’”.
“Tutta la vita e la persona di Francesco – ha osservato il Custode – si è lasciata interpellare, coinvolgere e plasmare da questo amore che trova la sua immagine perfetta nel Serafino Crocifisso, sul monte della Verna, all’approssimarsi della festa della esaltazione della Santa Croce del 1224. Ecco come può diventare ed è chiamata a diventare anche la nostra persona se prendiamo sul serio la nostra vocazione, che è risposta all’amore, è chiamata a seguire ed amare Gesù sull’esempio di Francesco”. “Non è possibile – ha concluso – separare il Serafino bellissimo dal Crocifisso sofferente e non è possibile separare il Crocifisso sofferente dal Serafino bellissimo. Non lo è nella persona di Gesù, non lo è nella visione di Francesco, non lo è nemmeno nella nostra vita”.