“L’annuncio sistematico del Vangelo”, “percorsi di catechesi per tutte le età della vita”, “attività specifiche di formazione e di prevenzione delle condotte mafiose”, “forme di sostegno a chi si libera dalle piovre mafiose”. Sono queste alcune delle “indicazioni operative per un sentire e un agire comune” proposte dai vescovi calabresi nel documento “No ad ogni forma di mafie”, diffuso oggi. “La forza della carità, lo spirito di carità e di servizio verso il prossimo, soprattutto se più debole o indebolito dal peccato di mafia, ci sembra oggi l’annuncio più convincente del Vangelo di Cristo”, scrivono i presuli calabresi. Dando alcune norme pratiche per la scelta dei padrini e delle madrini, i vescovi ricordano ai sacerdoti che “dobbiamo avere il coraggio di dire no a chiunque perseveri in convincimenti e comportamenti contrari alla legge di Dio, oltre che contro le leggi umane”. Ma “ancora prima – scrivono – pensiamo a dei percorsi di riscatto, redenzione, recupero, formazione e catechesi per queste persone”. Relativamente alle feste patronali e religiose, i presuli hanno disposto che “la composizione dell’elenco dei portatori sia frutto di un preciso e attento discernimento comunitario”, che “elimini in partenza motivi di criticità in ordine alla condotta dei singoli”, e auspicano che “i festeggiamenti rispettino l’indole religiosa della festa, e siano comunque improntati alla sobrietà e al decoro”.