“Pensiamo il Mediterraneo come paradigma della Chiesa di Papa Francesco, una Chiesa di prossimità e di uscita”. Lo ha detto il presidente della Fisc, Mauro Ungaro, intervenendo oggi pomeriggio al seminario organizzato a Mazara con il giornale diocesano Condividere dal titolo “Uomo a mare! Autori di nuovi pezzi sul Mediterraneo”.
Evidenziando che quella di Mazara è una “terra di confine”, Ungaro ha posto l’accento sul significato di ciò come “qualcosa che separa e nel contempo unisce”. “Qualcosa che ci doniamo reciprocamente per cresce insieme”. Guardando al Mediterraneo, poi lo ha indicato come “mare di incontro e di dialogo, di accoglienza e dell’umanesimo solidale”. “Un mare dell’incontro con chi parla una lingua, professa una religione che non è la nostra. Un luogo della tutela ambientale. Temi che interpellano la Chiesa”. Motivi per cui la “professione giornalista debba essere diaconia informativa alla Chiesa e al territorio”. E, ancora, l’attenzione al tema del seminario. “Quel grido ‘uomo in mare’ interpella ciascuno di noi, se vogliamo fare del Mediterraneo un ‘mare nostrum’. Ci impegniamo a dare voce affinché quel grido trovi eco in modo maggiore e far sì che tante braccia si sporgano per riportare quell’uomo in barca”.