Il saldo annualizzato, cioè “la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi” che “identifica la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro (differenza tra le posizioni di lavoro in essere alla fine del mese osservato rispetto al valore analogo alla medesima data dell’anno precedente)”, a giugno ha fatto registrare un aumento di 677.000 posizioni di lavoro rispetto al giugno 2020, con un saldo positivo generalizzato a tutte le tipologie contrattuali. Lo comunica oggi l’Inps nel suo Osservatorio sul precariato diffondendo i dati del primo semestre 2021.
“In particolare – viene spiegato – per il tempo indeterminato la variazione positiva è pari a 178.000 unità mentre tutte le altre tipologie contrattuali evidenziano una variazione complessiva pari a quasi 500.000 unità”. L’Inps osserva poi che “se confrontiamo la situazione a giugno 2021 con il giugno 2019 (quindi con il momento di picco pre-pandemico dell’occupazione dipendente) registriamo un saldo decisamente positivo per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+419.000: si sommano risultati positivi sia per la prima che la seconda annualità considerata) mentre per i restanti contratti, nonostante il forte recupero degli ultimi mesi, rispetto al giugno 2019 si registra una variazione ancora modestamente negativa (-41.000)”.
Infine, negli ultimi mesi si è “fortemente intensificato il processo di riassorbimento della cassa integrazione”: a marzo i lavoratori in Cig risultavano ancora poco meno di 2 milioni con una media pro capite di 75 ore (nel mese osservato); a giugno risultavano scesi poco sotto il milione, con una media pro capite di 65 ore. A giugno del 2020 i lavoratori in Cig risultavano oltre 3 milioni.