Conferenza episcopale lombarda: Covid, “nessuno sia un pericolo per le persone fragili negli ambienti ecclesiali”. Incontro coi giovani il 6 novembre a Milano

L'arcivescovo di Milano, Mario Delpini, durante la messa celebrata a Caravaggio con il clero anziano (foto chiesadimilano.it). Nel corso della giornata si è riunita a Caravaggio anche la Conferenza episcopale lombarda

“Fratelli e sorelle delle Chiese di Lombardia, noi vescovi riuniti in preghiera attorno a Maria a Caravaggio vogliamo portarvi una parola di gioia e di speranza in questo tempo in cui risuonano ancora troppe parole vuote e tristi”. Sono le prime parole del messaggio che la Conferenza episcopale lombarda (Cel) rivolge ai fedeli delle dieci diocesi della regione. “Insieme con i preti anziani e malati convocati da Unitalsi per la preghiera di oggi abbiamo raccolto la testimonianza di Maria che, entrata nella casa di Zaccaria e di Elisabetta, la riempie di gioia e di stupore con il suo saluto. Raccomandiamo di essere anche noi tutti ‘un saluto di stupore e di gioia’. Ecco: essere un saluto!”.
Il messaggio prosegue: “con questo animo assumiamo le indicazioni del nostro Osservatorio giuridico legislativo regionale sulle attenzioni da avere in questo tempo. Quello che vogliamo è che nessuno sia un pericolo per le persone fragili negli ambienti ecclesiali, anzi dobbiamo essere fonte di gioia per esprimere tutta la gioia che Maria canta nel Magnificat”.
Nella sessione autunnale della Conferenza episcopale regionale “abbiamo, fra l’altro, approfondito la conoscenza del libro VI del Codice di Diritto canonico recentemente riformato da Papa Francesco, la proposta di un incontro dei vescovi con i rappresentanti dei giovani di Lombardia che vivremo il 6 novembre in duomo a Milano e le prospettive e le problematiche dei nostri seminari”. Il testo è firmato dai vescovi delle dieci diocesi della Lombardia.

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