“La pandemia ha colpito molto duramente le famiglie romane: il 44% ha chiesto aiuto economico ai parenti per far fronte ai problemi economici generati dalla crisi sanitaria, mentre il 38,2% agli enti statali e il 7,7% addirittura ad estranei. Nel 73,5% dei casi sono stati chiesti aiuti economici perché molte delle fonti di guadagno principali sono venute a mancare: è stato perso infatti il lavoro nel 53% dei casi oppure è terminata l’attività di rendita”. È la fotografia offerta dalle Acli Roma, in occasione della presentazione, stamattina, ai maggiori candidati sindaco della Capitale, di “Cantiere Roma”, ossia un programma per il welfare, nato dall’ascolto da basso. Le proposte delle Acli Roma partono dal bollino “Family audit”. “Giudichiamo opportuno che si progetti una nuova politica della natalità per uscire dall’inverno demografico favorendo allo stesso tempo l’occupazione femminile – spiegano le Acli Roma -. È primario rendere praticabile l’armonizzazione del lavoro con quello di cura; in questo è chiamata in causa non solo l’organizzazione del mondo produttivo, ma anche i tempi della città, la pianificazione dei trasporti (per una mobilità family friendly nelle tariffe e negli orari) e un rinnovato rapporto tra centro e periferie che renda le infrastrutture di queste ultime pienamente autonome ed efficienti. Riguardo il settore produttivo il Comune potrebbe essere da esempio certificando le sue aziende partecipate, maggiormente attente alla conciliazione famiglia/lavoro, con il bollino ‘Family audit'”.
Una proposta anche contro lo spreco alimentare: “Chiediamo la delibera del Comune affinché siano introdotte le agevolazioni e gli sconti sulla Tari previsti per gli esercenti che si impegnano nel donare le eccedenze alimentari. Tutto questo esige un coinvolgimento diretto delle organizzazioni sociali impegnate nel recupero delle eccedenze che devono essere certificatrici dei quantitativi donati”.
Secondo le Acli, “è imprescindibile garantire una maggiore pulizia e percorribilità delle strade per i passeggini e le sedie a rotelle. Proponiamo l’introduzione del bollino ‘Family in Roma’, una certificazione che premi le strutture pubbliche e private attente alle esigenze delle famiglie”. Per esempio, “i Municipi che ottengono la certificazione dovrebbero garantire scuole aperte nel pomeriggio; orari degli uffici comunali compatibili con quelli familiari e lavorativi; parchi gioco attrezzati per i bisogni dei bambini con disabilità. Le strutture ricettive, invece, dovrebbero mettere a disposizione: fasciatoi, culle, spondine anticaduta, pannolini, scalda biberon, spazi gioco, baby club e baby-sitting”. Infine, la richiesta di installare dei fasciatoi “all’interno dei bagni con particolare attenzione anche a quelli degli uomini”.