Cei: premiato il progetto vincitore del concorso per l’allestimento della cappella del Centro servizi a Roma

Foto Calvarese/SIR

È arrivato a conclusione il concorso di idee per l’allestimento di un adeguato spazio liturgico della cappella del Centro servizi di via Aurelia 796, a Roma. Questa mattina si è svolta la premiazione del progetto vincitore dell’arch. Felice De Silva assieme a tutto il gruppo di collaboratori, e l’attribuzione di 2 menzioni per i progetti dell’arch. Francesco Polci e dell’arch. Alessandro Braghieri assieme a Fabrizio Dieci. “Il progetto è partito da un ragionamento molto semplice: evitare in un luogo così importante la riproposizione di uno schema statico e di tipo teatrale. Cioè uno spazio dove tutto è allestito, tutto è predisposto e l’assemblea guarda come uno spettacolo teatrale quello che accade sul presbiterio”. Sono queste le parole dell’arch. De Silva, vincitore del concorso assieme al gruppo composto dall’arch. Manuela Antoniciello, l’arch. Davide Apicella, don Marco Valentini, l’artista Egidio Iovanna ed i prof. e arch. Enrico Sicignano e Pierfrancesco Fiore.

“Abbiamo immaginato uno schema in cui l’assemblea possa partecipare più liberamente all’azione liturgica, ispirato alle indicazione del Concilio Vaticano II”, questa la spiegazione che i vincitori hanno dato al progetto scelto dalla Commissione, composta da esperti in architettura, arte e liturgia, tra i 41 candidati da tutta Italia. Altro elemento importante del progetto sono una piccola vetrata esistente ed una più grande che si aprirà su un patio, che permetteranno il dialogo tra la luce naturale e l’apparato iconografico e scultoreo presente, tra questi il crocefisso ligneo posto sopra l’altare. “Possiamo dire di essere soddisfatti rispetto al riscontro che ha avuto questo concorso”, ha dichiarato mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei: “Ci sembrava significativo che questo avvenisse in un periodo nel quale la Chiesa sta vivendo un cammino sinodale. In fondo un concorso è anche un’occasione di questo tipo: un esercizio sinodale che viene fatto a diversi livelli, allargato a tutti coloro che accettano di partecipare”. Quello dei concorsi è un vero e proprio percorso culturale, secondo il segretario generale della Cei, arricchito dall’apporto delle Chiese in Italia attraverso il confronto tra le tante competenze e professionalità che, in questo modo, si rendono conto di quanto sia delicato, significativo e faticoso confrontarsi su questo tema. “Questo progetto darà una nuova vita a questo spazio con una disposizione liturgica particolarmente adeguata alla celebrazione di tutta l’assemblea, in modo tale da coinvolgere tutte le persone che potranno partecipare ad una preghiera o alla celebrazione eucaristica”, ha spiegato don Valerio Pennasso, direttore dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Cei.

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