“Si ricomincia. La scuola riapre i battenti. E, questa volta, pare che i battenti riaprano per davvero. Si ritorna, infatti, a scuola e, finalmente, ‘in presenza’. Il mio augurio è che sia per tutti un anno dalle grandi opportunità, un anno nel quale possiamo far tesoro di una cosa che abbiamo, forse, imparato dalla pandemia, cioè, che le relazioni sono importanti, anzi necessarie: e quando le viviamo in maniera libera e autentica, possono diventare occasione di grande crescita, per tutti”. Lo scrive il vescovo di Caserta, mons. Pietro Lagnese, in un messaggio per l’inizio dell’anno scolastico. “È solo grazie” alle relazioni che “possiamo maturare; è solo alla scuola di esse che si impara veramente; è, infatti, innanzitutto, a partire dall’incontro con l’altro che possiamo crescere. La scuola serve soprattutto a questo. La Dad – lo abbiamo visto – è stata utile, ma ha mostrato anche tutti i limiti di una comunicazione solo virtuale”, osserva il presule. “Un grande abbraccio a tutte le comunità scolastiche presenti nella nostra diocesi – prosegue mons. Lagnese -. Prima di tutto a voi, studenti di ogni ordine e grado, che di qui a qualche ora proverete di nuovo il gusto di stare insieme tra i banchi di scuola. E poi alle vostre famiglie, ai docenti, ai dirigenti, a tutto il personale scolastico che, non senza apprensione, ma anche con grande speranza, proveranno a mettercela tutta perché sia un anno sereno, sicuro e ricco di occasioni”. Il vescovo poi ricorda “i fatti di violenza che hanno visto protagonista la nostra città nelle scorse settimane e che hanno causato, purtroppo, la morte di uno di voi, uno studente della nostra scuola”. “Che non succeda mai più! Diciamo no ad ogni forma di violenza, sempre e comunque!”, l’appello del presule. “Nel cuore ho anche le immagini delle mamme afghane che lanciano i figli oltre le reti per consegnarli a un destino migliore, come pure ho negli occhi la sorte di tante ragazze di quello stesso Paese, offese nella loro dignità e nel loro diritto alla libertà, per le quali, quest’anno, sarà tutt’altro che semplice andare a scuola. Anzi, quasi certamente, non ci andranno, come non andranno i 34 milioni di bambini sfollati, di cui al mondo sembra non importi”, denuncia mons. Lagnese, che conclude: “Penso a loro e dico a me e a voi: coraggio, impegniamoci, studiamo, capiamo, appassioniamoci alla vita e, soprattutto, mettiamoci insieme; facciamolo anche per loro, facciamolo per chi vede i propri diritti negati, per chi a scuola non ci può andare, per chi vorrebbe vaccinarsi ma non ne ha la possibilità. Sì, impegniamoci! Io, per ciò che è nelle mie possibilità, proverò ad esservi vicino. Intanto, vi accompagno con la mia preghiera. Buon anno scolastico, allora; e buon cammino!”.