“Oggi, siamo ad un punto della storia umana in cui non possiamo più permettere che si affermino quelle dinamiche che ci rendono uno straniero all’altro, perché le sfide che abbiamo davanti richiedono di essere affrontate insieme e non da una parte a scapito dell’altra”. È un invito ad “invertire la rotta” e ad agire con “grande responsabilità ecclesiale e politica” quello lanciato oggi dal card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, intervenendo alla sessione sul “Mar Mediterraneo: frontiera di pace” che si è svolta questa mattina a Bologna nell’ambito del “G20 Interfaith Forum”. L’arcivescovo ha richiamato la vocazione del Mediterraneo ad essere “laboratorio religioso, culturale e scientifico”, “luogo di incontro tra culture, religioni e popoli diversi”. “Altrimenti – argomenta il cardinale – si moltiplicano le tensioni e queste tensioni si ripercuotono ovunque: pensiamo, per esempio, ai movimenti migratori, alla questione dell’acqua, oppure alle questioni energetiche e, infine, anche alle questioni bioetiche”. “Mai come oggi, il Mediterraneo non è più soltanto un bacino marittimo che bagna tre continenti, spesso in conflitto tra loro”, ma “un angolo visuale fondamentale da cui guardare il mondo intero”. In questo mare, osserva Bassetti, “si affacciano e convivono tre tradizioni religiose che hanno contribuito a plasmare nei secoli” il “mondo mediterraneo”; è “un bacino solcato da navi mercantili che per motivi economici viaggiano in tutte le direzioni”; è “un mare drammaticamente percorso da un grande flusso di migranti – uomini, donne e bambini – che provengono dal Nord Africa, dall’Africa subsahariana, dal Corno d’Africa e dal Medioriente”. A questo proposito, il cardinale ha ricordato le parole di dolore pronunciate dal Papa il 13 giugno scorso quando ha detto che “il Mediterraneo è diventato il cimitero più grande d’Europa”. “Da questo punto di vista, purtroppo – sintetizza Bassetti -, il Mediterraneo è una sorta di caleidoscopio in cui si concentrano le crisi del mondo. Occorre invertire la rotta. È assolutamente necessario cambiare il passo di marcia. Con coraggio, carità e responsabilità!”. Per questi motivi, dopo l’incontro a Bari nel febbraio 2020, la Conferenza episcopale italiana richiama di nuovo i vescovi ad incontrarsi a Firenze nel 2022. Negli stessi giorni, per iniziativa del sindaco di Firenze, Dario Nardella, anche i sindaci del Mediterraneo si incontreranno a Firenze. “Mentre la comunità internazionale fatica a trovare prospettive di soluzione ai drammi del Mediterraneo”, queste due iniziative – dice Bassetti – sono “davvero” un segno di “una grande responsabilità ecclesiale e politica”.