“Ci sono tre direzioni strategiche per uscire dal caos” della pandemia. A delinearle è stato ieri Hans Kluge, direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa, aprendo a Copenhagen la 71ª sessione del Regional Commitee for Europe. “Primo – ha spiegato – distribuire equamente i vaccini. In secondo luogo, abbiamo bisogno di un approccio olistico per aumentare la diffusione, la produzione, inclusa una maggiore diversità nella produzione geografica. Terzo, serve più condivisione, e non dovremmo tralasciare nessuna opportunità. Non importa se multilaterale o bilaterale. E dobbiamo farlo con il settore privato”.
“Se i ministri decideranno di optare per la vaccinazione obbligatoria, saremo dalla loro parte”, ha avvertito pur mettendo in guardia che questo costituirebbe un ulteriore aggravio su sistemi sanitari già fortemente sovraccarichi. Secondo Kluge, inoltre, è prioritario “ridurre lo scetticismo sui vaccini coinvolgendo e responsabilizzando le comunità sulla base di dati solidi, su cui stanno lavorando i nostri team, inclusi gli esperti in scienze comportamentali”.
In apertura del suo discorso, il direttore di Oms Europa aveva definito il quadro della pandemia ancora “molto preoccupante”, ma aveva fatto notare che “i vaccini anti-Covid sono stati un punto di svolta e con l’aumento della copertura vaccinale abbiamo visto diminuire drasticamente l’incidenza degli esiti della malattia e la mortalità, così come la pressione sui sistemi sanitari”. “La sofferenza inflitta dalla pandemia rimarrà impressa nella memoria di tutti per molto tempo a venire – aveva osservato – ma ha creato anche un legame tra tutte le persone del mondo. La solidarietà, dal cuore o dalla ragione, è un elemento essenziale per il futuro delle società, senza lasciare indietro nessun Paese e nessuna persona”.