Sono ripresi oggi nella città di Kandahar, nel sud dell’Afghanistan, i programmi salvavita di Save the children, con tutti i controlli di sicurezza necessari per assicurare che il personale maschile e femminile possa tornare a lavorare in sicurezza per fornire servizi sanitari e nutrizionali ai bambini.La recente escalation di violenza in Afghanistan aveva infatti costretto Save the children a sospendere i suoi programmi nel Paese a metà agosto. La squadra sanitaria mobile di Save the Children a Kandahar ha così ripreso a fornire servizi sanitari e nutrizionali essenziali per i bambini e le loro famiglie nelle aree rurali, compreso il trattamento per la malnutrizione e i servizi di immunizzazione vitali per proteggere i bambini da infezioni e malattie. Dall’inizio dell’anno, Save the Children ha raggiunto con i suoi servizi salvavita più di 146.000 persone a Kandahar, tra cui più di 35.600 bambini. Già prima dell’escalation delle violenze, si prevedeva che quest’anno 5,5 milioni di bambini afghani avrebbero affrontato livelli emergenziali di fame e che la metà di tutti i bambini al di sotto dei 5 anni avrebbe sofferto di malnutrizione acuta. “È rassicurante poter tornare al lavoro fornendo ai bambini e alle loro famiglie a Kandahar i nostri servizi sanitari e nutrizionali salvavita – ha dichiarato Chris Nyamandi, direttore di Save the children in Afghanistan -. Speriamo di poter riprendere il prima possibile i nostri interventi anche in altre parti del Paese. Non si può ignorare una realtà drammatica, in questo momento migliaia di famiglie sfollate dormono all’aperto senza cibo o cure mediche e sono costrette a vendere il poco che hanno per comprare solo misere quantità di cibo per i loro figli. L’inverno rigido dell’Afghanistan è alle porte e milioni di bambini potrebbero soffrire di malnutrizione e malattie nei prossimi mesi. È fondamentale raggiungerli il prima possibile”. Save the children opera in Afghanistan dal 1976 fornendo servizi sanitari, di accesso all’educazione e protezione dell’infanzia, di nutrizione e sussistenza. Ha raggiunto oltre 1,6 milioni di afghani nel 2020.