“È bello che i giovani si sentano protagonisti del futuro del Paese e lo prendano a cuore, arricchendo con i loro sogni e con la loro creatività la storia che li ha preceduti”. Ne è convinto il Papa, che da Bratislava ha ribadito che “non c’è rinnovamento senza i giovani, spesso illusi da uno spirito consumistico che sbiadisce l’esistenza”. “Tanti, troppi in Europa si trascinano nella stanchezza e nella frustrazione, stressati da ritmi di vita frenetici e senza trovare dove attingere motivazioni e speranza. L’ingrediente mancante è la cura per gli altri”, il grido d’allarme di Francesco: “Sentirsi responsabili per qualcuno dà gusto alla vita e permette di scoprire che quanto diamo è in realtà un dono che facciamo a noi stessi. Il sale, ai tempi di Cristo, oltre a dare sapore, serviva a conservare gli alimenti, preservandoli dal deterioramento”. “Vi auguro di non permettere mai che i fragranti sapori delle vostre migliori tradizioni siano guastati dalla superficialità dei consumi e dei guadagni materiali”, l’auspicio: “E nemmeno dalle colonizzazioni ideologiche. In queste terre, fino ad alcuni decenni fa, un pensiero unico precludeva la libertà; oggi un altro pensiero unico la svuota di senso, riconducendo il progresso al guadagno e i diritti ai soli bisogni individualistici. Oggi, come allora, il sale della fede non è una risposta secondo il mondo, non sta nell’ardore di intraprendere guerre culturali, ma nella semina mite e paziente del Regno di Dio, anzitutto con la testimonianza della carità, dell’amore”. “La vostra Costituzione menziona il desiderio di edificare il Paese sull’eredità dei Santi Cirillo e Metodio, patroni d’Europa”, ha ricordato il Papa: “Essi, senza imposizioni e senza forzature, fecondarono con il Vangelo la cultura generando processi benefici. È questa la strada: non la lotta per la conquista di spazi e di rilevanza, ma la via indicata dai Santi, la via delle Beatitudini. Da lì, dalle Beatitudini, scaturisce la visione cristiana della società”.