Papa in Slovacchia: alla comunità ebraica, “chi distrugge un solo uomo distrugge il mondo intero”. “Il mondo ha bisogno di porte aperte”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Non sono la distruzione e la morte ad avere l’ultima parola, ma il rinnovamento e la vita. E se la sinagoga in questo sito è stata demolita, la comunità è ancora presente. È viva e aperta al dialogo”. Il Papa ha concluso il discorso rivolto alla comunità ebraica slovacca usando accenti di speranza. “Qui le nostre storie si incontrano di nuovo”, le parole dalla Piazza Rybné námestie: ”Qui insieme affermiamo davanti a Dio la volontà di proseguire nel cammino di avvicinamento e di amicizia”. “Conservo vivo in me il ricordo dell’incontro a Roma nel 2017 con i Rappresentanti delle vostre comunità ebraiche e cristiane”, ha rivelato Francesco: “Sono lieto che in seguito sia stata istituita una Commissione per il dialogo con la Chiesa cattolica e che abbiate pubblicato insieme importanti documenti. È bene condividere e comunicare ciò che unisce. Ed è bene proseguire, nella verità e con sincerità, nel percorso fraterno di purificazione della memoria per risanare le ferite passate, così come nel ricordo del bene ricevuto e offerto”. Secondo il Talmud, la citazione del Papa, “chi distrugge un solo uomo distrugge il mondo intero, e chi salva un solo uomo salva il mondo intero. Ognuno conta, e conta molto quello che fate attraverso la vostra preziosa condivisione. Vi ringrazio per le porte che avete aperto da entrambe le parti. Il mondo ha bisogno di porte aperte. Sono segni di benedizione per l’umanità”. “Qui, in questa terra slovacca, terra d’incontro tra est e ovest, tra nord e sud – la consegna finale – la famiglia dei figli di Israele continui a coltivare questa vocazione, la chiamata a essere segno di benedizione per tutte le famiglie della terra. La benedizione dell’Altissimo si riversa su di noi quando vede una famiglia di fratelli che si rispettano, si amano e collaborano. Vi benedica l’Onnipotente, perché in mezzo a tanta discordia che inquina il nostro mondo possiate essere sempre, insieme, testimoni di pace. Shalom”.

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