G20 Interfaith Forum: verso Cop26. Appello del patriarca Bartolomeo, “è il minuto prima di mezzanotte”. Fondamentale unire le forze per “curare il clima e proteggere il pianeta”

“È il minuto prima della mezzanotte perché l’umanità possa andare verso un futuro sostenibile e resiliente e guarire le persone e il nostro pianeta. Ma abbiamo bisogno di mettere in campo le nostre migliori idee per riuscire nella corsa decisiva verso l’obiettivo globale di zero emissioni e verso una cultura della solidarietà”. È l’appello lanciato questa mattina dal patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo intervenendo a Bologna ad una sessione di lavoro dedicata alla Cop26 e ai temi ambientali, nell’ambito del G20 delle Religioni. “Una parte importante di questo viaggio è già in corso”, ha detto il patriarca, ed è iniziato alla Cop21 nel 2015, quando i leader mondiali hanno preso l’impegno di limitare il riscaldamento globale a 2 gradi e mantenerlo il più vicino possibile a 1,5 gradi, sottoscrivendo l’accordo di Parigi. “Si spera – è questo l’auspicio di Bartolomeo – che l’imminente Cop26 a Glasgow, guidata dalla presidenza-partnership Regno Unito/Italia e con l’adesione di tutti gli Stati partecipanti, riesca a tradurre questo impegno in Contributi determinati a livello nazionale (Ndc) e piani di adattamento climatico ed energetico che possono portare l’ambiente globale al livello necessario affinché il mondo raggiunga lo zero netto”. Il patriarca – conosciuto per il suo impegno a protezione dell’ambiente – ha quindi passato in rassegna tutte le drammatiche conseguenze che il cambiamento climatico sta causando nel mondo e alle popolazioni e ha fatto riferimento in particolare ai rifugiati climatici, per lo più donne e bambini, costretti a lasciare le loro case e a diventare vittime di sfruttamento. “Nei mesi recenti – ha quindi proseguito Bartolomeo – molte nazioni hanno sperimentato, per la prima volta, gli effetti devastanti del degrado climatico. Inondazioni in Francia, Belgio, Germania e Lussemburgo; foreste in fiamme in Grecia, Turchia, Serbia, Australia e California; tempeste disastrose e siccità prolungate in tutta l’Africa: ognuno di questi fenomeni sono i risultati innegabili dei danni che abbiamo inflitto alla nostra terra”. Da qui l’appello: “È fondamentale che la Cop26, che si svolgerà dal 31 ottobre al 12 novembre a Glasgow, ci unisca nella determinazione a curare il clima e proteggere il nostro pianeta”. Il patriarca ha concluso il suo discorso invitando i leader mondiali che si riuniranno a Glasgow, ad accogliere le proposte che emergeranno al “Youth for Climate Summit”, in programma a Milano dal 28 al 30 settembre.

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