Papa a Budapest: “pregare insieme è la via più concreta verso l’unità”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Vedo voi, fratelli nella fede in Cristo, e benedico il percorso di comunione che portate avanti”. È il saluto del Papa ai rappresentanti del Consiglio ecumenico delle Chiese e di alcune comunità ebraiche, incontrate nel Museo delle Belle Arti di Budapest. “Con la mente mi dirigo all’abbazia di Pannonhalma, centro spirituale pulsante di questo Paese, dove tre mesi fa vi siete trovati per riflettere e per pregare insieme”, ha proseguito Francesco nel suo secondo discorso a Budapest, dopo quello ai vescovi: “Pregare insieme, gli uni per gli altri, e darci da fare insieme nella carità, gli uni con gli altri, per questo mondo che Dio tanto ama: ecco la via più concreta verso la piena unità”. “Apprezzo tanto l’impegno che avete testimoniato ad abbattere i muri di separazione del passato”, l’omaggio del Papa alle comunità ebraiche ungheresi: “ebrei e cristiani, desiderate vedere nell’altro non più un estraneo, ma un amico; non più un avversario, ma un fratello. Questo è il cambio di sguardo benedetto da Dio, la conversione che apre nuovi inizi, la purificazione che rinnova la vita”. “Le solenni feste di Rosh Hashanah e dello Yom Kippur, che cadono in questo periodo e per le quali vi faccio i migliori auguri, sono occasioni di grazia per rinnovare l’adesione a questi inviti spirituali”, le parole di Francesco: “Il Dio dei padri apre sempre strade nuove: come ha trasformato il deserto in una via verso la Terra Promessa, così desidera portarci dai deserti aridi dell’astio e dell’indifferenza alla sospirata patria della comunione”.

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