“La scuola segna per la vita; non dilata soltanto gli orizzonti dell’intelligenza, ma accompagna la crescita della persona verso l’apertura ai grandi valori esistenziali della verità, della giustizia, della solidarietà e della pace: pietre miliari sulle strade verso il futuro”. Lo sottolinea il vescovo di Saluzzo, mons. Cristiano Bodo, nel messaggio al “popolo della scuola” diffuso dal settimanale diocesano “Il Corriere di Saluzzo”.
“Nonostante il tempo nel quale viviamo, vi è aria di speranza e desiderio di ritornare a scoprire la bellezza delle stagioni della vita”, osserva il vescovo che, rivolgendosi agli studenti – con i genitori e gli insegnanti –, raccomanda. vorrei anch’io raccomandare: “Diventate amici gli uni degli altri, amate il tempo della scuola e siate protagonisti di un’esperienza che prepara alla vita”. “Con ogni mia forza spero – poiché la scuola non è soltanto divertimento, ma anche e soprattutto impegno e sacrificio – che ogni studente non dimentichi di mettere nel ‘proprio zaino’ anche il Vangelo, il Libro che – evidenzia mons. Bodo – attrezza per le grandi scalate e regala, in particolar modo ai giovani e ai ragazzi assetati di verità e di libertà, il senso cristiano dell’impegno, del sacrificio, della felicità, della vita!”. Agli insegnanti, il vescovo ricorda che “gli alunni di oggi, forse più che in passato, hanno bisogno di ascoltare e di essere ascoltati; forse molti di loro sono alla ricerca del senso della propria esistenza”. “”Non abbiano paura gli insegnanti di parlare ai giovani anche del Vangelo, il libro che racchiude quella Sapienza che aiuta a conoscere e a sperimentare il senso dell’imparare a vivere nel mondo, con gli altri e per gli altri, rendendolo più bello”, prosegue il vescovo, convinto che “esso, insieme alla Divina Commedia o ai Promessi Sposi, costituisce una sinossi che si intreccia e fa cultura: coltiva e cura il campo dell’esistenza, il gusto della vita, del sacrificio e dell’impegno richiesti”. Bodo poi ammonisce: “Il servizio alla crescita della libertà, illuminata e responsabile, dei giovani è il più delicato e importante. Esso chiede sapienza e pazienza, cura e amore, competenza e passione, autorevolezza e credibilità. Ma ne vale la pena: è in gioco, per tutti, la qualità del domani”.