Scuola: mons. Savino (Cassano all’Jonio) ai docenti, “sappiate di non sapere” e “trasmettete ai ragazzi l’amore per lo studio”

“Vorrei dirvi, sappiate di non sapere, recuperate lo stupore, la meraviglia anche davanti al risaputo”. Così mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, rivolgendosi ai docenti nella consueta lettera annuale in occasione della riapertura della scuola. “Dimentichiamo per un attimo tutta la apologia socratica e ripensiamo a questo monito nell’ottica dell’esercitazione al nuovo, come un adattamento degli occhi alle nuvole – l’esortazione del presule –: diamo a Socrate la possibilità di incontrare, nel suo dire, un taglio leonardesco, cuciamolo su di noi smettendo di considerare anche la banalità delle cose del mondo che, invece, conosciamo. Fingiamo di dimenticare cosa sia un albero, una casa, la scuola, chi siano i nostri amici per ripartire da zero. Ogni nuova scoperta è un nuovo desiderio di conoscenza”. “Adesso miei cari docenti, è un tempo nuovo”, osserva mons. Savino invitandoli anche ad avere “il timore di fallire”. “Quando la paura vi avrà raggiunto – prosegue – rivolgete lo sguardo alla vostra storia di insegnanti, alle vostre cadute, ma anche alle vostre riprese, a coloro che vi sono stati di guida nel percorso faticoso della vita e della conoscenza come fece Dante, nel suo inferno”. E se la scuola “rappresenta il porto sicuro e senza sirene”, dovrete avere “il coraggio di osare”. “Iniziate questo nuovo anno – conclude il presule – cercando di dosare, quanto basta direbbero i maestri del gourmet, malinconia e rivoluzione, nelle giuste dosi necessarie ad affrontare l’anno nell’anno, affidandovi alla cura del non sapere per cogliere tutto come novità e per questo come fremito, come attesa, come regalo di nuovi percorsi che la vita, sotto l’occhio sempre vigile di Gesù, vi sta offrendo. Accompagnate i vostri ragazzi e trasmettete loro l’amore profondo per lo studio. E così si limano anche le disuguaglianze perché solo chi si emancipa con la cultura ha l’ardire di credere in un mondo migliore”.

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