Un forte appello “a tutti gli operatori sanitari non ancora vaccinati a procedere con la relativa vaccinazione, nel tempo più breve possibile, in quanto, oltre ad un obbligo di legge, se ne applica uno morale rivolto alla protezione degli assistiti e della popolazione nel suo complesso” è stato lanciato oggi a Trento, a conclusione del congresso e webinar “Vaccinarsi. Ieri, oggi, domani. Cosa ci ha insegnato la pandemia Covid-19”, promosso dalla Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti).
Al convegno, organizzato per parlare di vaccinazioni, in particolare quella contro il Covid-19, “hanno partecipato importanti rappresentanti nazionali della sanità pubblica, fra cui Silvio Brusaferro e Gianni Rezza, oltre a numerosi esperti della Società italiana di igiene e della Federazione italiana medici pediatri”, riferisce un comunicato.
Dopo “aver ribadito il ruolo fondamentale ricoperto dalla sanità pubblica in questa emergenza”, prosegue il comunicato, “è stata esplorata la situazione vaccinale dell’Italia con i nuovi modelli organizzativi, con le nuove necessità e con le sinergie necessarie tra le varie figure professionali della filiera vaccinale per riuscire a garantire le future coperture vaccinali sia in temi di Covid che di altre vaccinazioni (dell’infanzia, dell’adulto e della popolazione anziana)”. Evidenziata inoltre la necessità, confermata ieri sera dall’Aifa, della terza dose di vaccino anti-Covid “soprattutto per le fasce fragili e per i soggetti sopra gli 80 anni d’età”, mentre “i recenti focolai che hanno riguardato il personale vaccinato degli operatori socio-sanitari, dimostrano la necessità, in tempi relativamente brevi, di una nuova vaccinazione di queste categorie professionali”. Ribadito infine che i soggetti contagiati, nonostante la vaccinazione, “sviluppano normalmente una sintomatologia più blanda e che non mette a rischio il Ssn in termini di occupazione di posti letto ed in particolare di Terapie intensive”.