Il nunzio apostolico in Bielorussia, mons. Ante Jozic. ha incontrato ieri presso il Ministero degli affari esteri il ministro Vladimir Makei. A darne notizia è il sito di informazione della Conferenza episcopale bielorussa (catholic.by). Durante l’incontro, si legge sul portale del Ministero, sono stati affrontati “temi di attualità dell’agenda bilaterale, la cooperazione umanitaria, nonché la cooperazione tra i due paesi nel quadro delle organizzazioni internazionali”. Il ministro ha sottolineato “l’inammissibilità di incitare all’intolleranza religiosa e l’importanza di mantenere l’armonia etno-confessionale del Paese nel suo insieme”. In una dichiarazione rilasciata a catholik.by, il nunzio apostolico Jozic ha osservato dopo l’incontro con il ministro Makei che le autorità bielorusse “non sostengono alcuna azione volta ad incitare all’ostilità nei confronti dei membri di qualsiasi comunità religiosa”. L’incontro – ricorda il sito cattolico – è avvenuto all’indomani della pubblicazione in prima pagina sul quotidiano Minskaya Pravda, giornale legato al governo regionale della capitale bielorussa, di una vignetta che mostra l’immagine di quattro sacerdoti cattolici in talare con una svastica al posto della croce, la bandiera nazionale rosso-bianca bandita dalla Bielorussia sotto il braccio, il tutto sullo sfondo di una riproduzione distorta dell’icona dei martiri di Rositsky – sacerdoti che coraggiosamente sono morti durante la seconda guerra mondiale per mano dei nazisti. L’immagine riporta poi anche la scritta in russo: “Mutazione della fede. Le croci sono diverse…”. Sulla vicenda, era intervenuta la Conferenza episcopale bielorussa. In una nota molto dura, scritta a nome del presidente dei vescovi da mons. Alexander Jaszewski, presidente della Commissione per l’educazione cattolica e la catechesi, afferma: “La Chiesa cattolica romana in Bielorussia condanna inequivocabilmente la pubblicazione sul quotidiano ‘Minskaya Pravda’ e la considera come un incitamento all’ostilità nella società bielorussa nei confronti della Chiesa cattolica, in particolare nei confronti dei suoi vescovi e sacerdoti. Questa pubblicazione insulta i sentimenti religiosi dei fedeli della Chiesa cattolica. La caricatura che trasforma la croce in una svastica, così come la svastica posta al posto della croce, insulta non solo i sacerdoti, ma insulta prima di tutto la Croce di Cristo Salvatore, che ha dato la vita per la salvezza delle persone. Secondo i vescovi cattolici della Bielorussia, questa pubblicazione è moralmente dannosa per tutti i cristiani di diverse confessioni. La pubblicazione accusa indirettamente anche tutto il clero cattolico di un presunto impegno nei confronti del fascismo e del nazismo, che è una distorsione deliberata e maligna della verità, calunnia e insulto”.