Verranno celebrati sabato 11 settembre, a Lignano Sabbiadoro, i 75 anni di fondazione dell’Ente friulano di assistenza (Efa), realtà creata nel 1945 da mons. Abramo Freschi, sacerdote udinese, divenuto successivamente presidente nazionale della Pontificia opera di assistenza e poi vescovo di Concordia-Pordenone, del quale ricorre il 25° della scomparsa.
Due anniversario che saranno ricordati all’auditorium del Villaggio Bella Italia&Efa Village a partire dalle 9.30 in una mattinata che prevede gli interventi di Mario Nussi, professore di Diritto tributario all’Università di Udine su “Enti no profit e fiscalità”, dell’assessore regionale alla Salute e al Terzo settore, Riccardo Riccardi, su “Sussidiarietà e terzo settore” e dello storico Roberto Tirelli, che presenterà una pubblicazione sui 75 anni di Efa. Porteranno il proprio saluto il sindaco di Lignano, Luca Fanotto, il presidente del Consiglio regionale, Mauro Zanin, il presidente di Efa, Giancarlo Cruder, e l’amministratore delegato di Bella Italia&Efa Village, Federico Delaini.
Concluderanno i lavori gli interventi del presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, e dell’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato.
Quella di Efa, spiega Cruder, è “una storia di sussidiarietà rispetto alle pubbliche istituzioni e in collaborazione con esse, quando non lo è stata perfino di supplenza negli anni del dopo-guerra”. Il presidente di Efa ricorda come “nelle sue colonie estive siano stati ospiti decine di migliaia di ragazzi fino alla fine degli anni ’70, assieme a tanti educatori e insegnanti, che avevano dato vita anche ad un sistema scolastico paritario, destinato agli alunni di famiglie non abbienti”. “Successivamente – continua Cruder – di fronte al mutare delle condizioni socio-economiche della popolazione, Efa ha riconvertito le proprie strutture di Lignano e Piani di Luzza al turismo sociale, con particolare riguardo alle famiglie, alle persone fragili e diversamente abili, ai gruppi organizzati e parrocchiali, alle associazioni sportive che possono fruire pure di piscine olimpioniche, palazzetti dello sport e numerosi impianti sportivi, adatti per qualsiasi disciplina”. “Una attività che, con modalità diverse rispetto al passato, continua tutt’ora, ospitando nella sua lunga storia anche minori non accompagnati e altri profughi di tutte le emergenze umanitarie, terremoto del Friuli compreso, che si sono susseguite nel corso di tre quarti di secolo di operatività”, conclude Cruder.