Slovenia: visita del segretario di Stato Parolin. Messa a Brezje per l’Europa. “Giustizia, rispetto e fraternità” basi per un futuro comune

Una messa per l’Europa e per la Slovenia presieduta dal cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin in occasione del trentesimo anniversario dell’indipendenza dello Stato balcanico e dei 25 anni dalla visita di Papa Giovanni Paolo II si è svolta ieri nel santuario mariano di Brezje, cittadina slovena dell’Alta Carniola.
Parolin si trova in Slovenia per partecipare al Forum strategico di Bled sulle sponde dell’omonimo lago sloveno in programma oggi con la partecipazione dei vertici delle istituzioni europee. La messa, celebrata il 31 agosto, nella spianata del santuario di Maria ausiliatrice, ha visto la partecipazione dell’intera Conferenza episcopale slovena, guidata dal presidente, mons. Stanislav Zoret, arcivescovo di Lubiana, con la quale il segretario di Stato ha avuto un incontro privato. Alla liturgia erano presenti anche il primo ministro Janez Jansa e diversi ministri, rappresentanti del corpo diplomatico e della società civile. “L’amore per la patria è uguale all’amore per la mamma”, ha affermato il cardinale nella sua omelia, auspicando “una patria libera e democratica, basata su giustizia, rispetto e fraternità e amore solidale”. Parolin inoltre ha evidenziato che alla base della nascita del nuovo Stato sloveno sono stati i valori “della pace e della giustizia” e ha ricordato le parole di Papa Giovanni Paolo II che ha difeso “il diritto dei popoli alla autodeterminazione” mentre credeva che per costruire tutti insieme il futuro sia necessario “cercare nelle più salde virtù e nella fede cristiana”.
Infatti, il porporato ha richiamato le radici cristiane europee perché i padri fondatori “erano dei cristiani convinti”. “Anche oggi l’Europa unita – ha affermato il cardinale – ha bisogno di riscoprire il valore fondante che garantisce di resistere come casa sulla roccia”. Riguardo la libertà religiosa invece il segretario di Stato ha ricordato che “tale tutela, quando riconosciuta e garantita dagli ordinamenti giuridici statali, è anche un indicatore di una sana democrazia e una delle fonti principali della legittimità dello Stato”. Il porporato ha concluso implorando “l’amore, frutto della verità, della libertà e della giustizia per tutta la Slovenia, l’Europa e il mondo”.

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