“Sono stati fatti progressi nel consolidamento della giustizia nello Stato Vaticano”. È il giudizio del Papa su uno dei processi di riforma portato avanti nei suoi quasi nove anni di pontificato. Tutto ciò, spiega Francesco nell’intervista a Radio Cope, l’emittente della Conferenza episcopale spagnola, ha permesso “alla giustizia di essere più indipendente, con i mezzi tecnici, anche con le testimonianze registrate, le cose tecniche attuali, le nomine di nuovi giudici, nuovi procuratori…”. Il riferimento è anche al processo iniziato lo scorso 27 luglio in Vaticano per gli illeciti compiuti con i fondi della Segreteria di Stato, che vede tra i dieci imputati l’ex sostituto della Segreteria di Stato, il card. Angelo Becciu. “Non aver paura della trasparenza né della verità”, lo spirito della riforma della giustizia vaticana: “A volte fa molto male, ma la verità è ciò che ci rende liberi”. “Voglio con tutto il cuore che sia innocente”, l’auspicio del Papa per Becciu: “È stato un mio collaboratore e mi ha aiutato molto. È una persona di cui ho una certa stima come persona, quindi il mio augurio è che ne esca bene. Ma è una forma affettiva della presunzione d’innocenza… Oltre alla presunzione di innocenza, voglio che ne esca bene. Ora tocca ai tribunali decidere”. Quanto alla riforma della Curia, il Papa assicura che “sta andando passo dopo passo e bene” e rivela che quest’estate stava per finire di leggere e firmare la nuova costituzione apostolica “Praedicate Evangelium”, la cui pubblicazione è stata però ritardata “a causa della mia malattia”. Il documento, precisa tuttavia Francesco, “non conterrà nulla di nuovo rispetto a quello che si vede ora”, giusto qualche accorpamento di Dicasteri, come l’Educazione cattolica con il Pontificio Consiglio per la cultura e il Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione che si unirà a Propaganda Fide. “Piccoli aggiustamenti”, spiega il Papa.