Papa Francesco: a Radio Cope, l’eutanasia è segno della “cultura dell’usa e getta”

“Quello che la Chiesa chiede è di aiutare le persone a morire con dignità. Ha sempre fatto così”. Così il Papa, nell’intervista concessa a Radio Cope, l’emittente della Conferenza episcopale spagnola, affronta la questione dell’eutanasia, tornata alla ribalta delle cronache grazie alle recenti leggi emanate in Spagna. La legalizzazione dell’eutanasia, per Francesco, è segno di quella “cultura dell’usa e getta” che domina in Occidente: “Ciò che è inutile viene scartato. I vecchi sono materiale usa e getta: sono una seccatura. Anche i malati più terminali; anche i bambini indesiderati e vengono mandati al mittente prima di nascere”. Ed è proprio questa “cultura dello scarto”, stigmatizzata a più riprese dal Papa, che provoca l’“inverno demografico” dell’Occidente e colpisce in particolare Paesi come l’Italia, dove l’età media è 47 anni. “La piramide si è invertita”, il commento di Francesco: “La cultura demografica è in perdita perché guarda al profitto. Guarda a quello davanti… e a volte usando la compassione!”. “Di fronte a una vita umana – le parole del Papa sull’aborto –  mi pongo due domande: è lecito eliminare una vita umana per risolvere un problema? È giusto assumere un sicario per risolvere un problema?”. Infine la salvaguardia del creato: il Papa rivela che spera di essere  presente alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop 26) che si terrà dall’1 al 12 novembre a Glasgow: “In linea di principio, il programma è che io vada. Tutto dipende da come mi sento in quel momento. Ma, in realtà, il mio discorso è già in fase di preparazione, e il programma deve essere presente”.

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