Monasteri, collegi e campi messi a disposizione per accogliere le persone in fuga dalle fiamme. Risponde così la Chiesa ortodossa greca all’emergenza incendi di questi giorni. La Grecia va a fuoco e la furia delle fiamme ha preso di mira anche le isole. A Evia, la situazione è drammatica: il villaggio di Ellinika (a nord dell’isola) è attualmente circondato dal fuoco. Gli abitanti, che da giorni stanno cercando assieme ai vigili del fuoco di contenere il fronte delle fiamme, hanno lanciato un grido di aiuto disperato: ”Non è rimasto nulla”. La Chiesa greca segue con preoccupazione la situazione. Nei giorni scorsi – informa una nota – l’arcivescovo Ieronymos di Atene e di tutta la Grecia si è recato al centro di coordinamento operativo dei vigili del fuoco a Chalandri, cittadina dell’Attica a Nord di Atene, dove ha partecipato ad una riunione di emergenza sull’evoluzione degli incendi. L’arcidiocesi di Atene ha reso noto di aver messo a disposizione dello Stato, del Segretariato generale per la Protezione civile e di altre autorità competenti campi e centri a Dilesi (Beozia), per coprire le esigenze abitative delle migliaia di persone colpite in particolare dagli incendi che si sono abbattuti nella Regione dell’Attica. Allo stesso tempo, l’arcivescovo ha fatto appello a tutti i monasteri delle regioni del Paese colpite dagli incendi affinché aiutino con ogni mezzo “i nostri fratelli sofferenti”. L’arcivescovo ha poi dato incaricato al direttore generale degli “Apostoli”, organizzazione caritativa della Chiesa ortodossa greca, Konstantinos Dimtsas, di provvedere all’alimentazione e alla copertura dei bisogni immediati delle persone colpite dagli incendi. Per coordinare gli aiuti, il Santo Sinodo della Chiesa di Grecia ha inviato nei giorni scorsi una nota enciclica chiedendo a ciascuna diocesi di informare sul numero di posti letto disponibili in luoghi e istituzioni ecclesiali (campi, collegi, monasteri sacri, ecc.) che nelle diverse Regioni del Paese possono essere utilizzati per la sistemazione temporanea delle vittime degli incendi. Nella nota, Ieronymos ha espresso “la sua gratitudine a tutti gli uomini e le donne dei vigili del fuoco e della polizia, nonché a tutti i numerosi volontari per la battaglia che stanno combattendo con abnegazione negli ultimi giorni contro la tempesta di fuoco”. Il 3 agosto, l’arcivescovo Ieronymos aveva espresso parole durissime di fronte alla devastazione in atto nel suo Paese. “Un giorno dovremo prendere atto delle nostre responsabilità nei confronti dell’ambiente e della natura che il Creatore ci ha dato e renderci conto che la risposta efficace al cambiamento climatico è, per l’umanità, una delle più grandi sfide del 21° secolo”. Intanto, il governo di Atene ha proclamato lo stato di catastrofe naturale e sebbene gli esperti dicano che si tratti dell’ondata di calore più pesante registrata negli ultimi trent’anni, la maggior parte dei focolai non sarebbero di origine naturale.