La crisi climatica accelera ed “è necessario cambiare passo puntando con più decisione sulla limitazione dell’aumento della temperatura a non più di 1,5 °C e quindi ad aumentare gli impegni di riduzione delle emissioni di gas serra al 2030 e di anticipare la traiettoria verso la neutralità climatica. Non possiamo più rimandare”. Così Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile commenta l’allarme lanciato dal gruppo intergovernativo di scienziati del cambiamento climatico (Ipcc) e contenuto nel primo dei tre rapporti che è stato diffuso oggi.
“Non possiamo più rimandare – ribadisce Ronchi – aspettando che tutti si decidano a partire col medesimo passo: insieme con l’Unione europea dobbiamo sfidare i Paesi ritardatari, in particolare la Cina, dimostrando che possiamo avere un’economia competitiva e climaticamente neutrale”.
Anche l’ Italia, secondo Ronchi, deve fare la sua parte cambiando passo e varando con urgenza misure più incisive. “Esse – dice Ronchi – devono essere inserite in un quadro organico e condiviso di incremento dei target al 2030 e per la traiettoria per la neutralità climatica, che ancora manca nel nostro Paese, è necessario varare, come altri importanti Paesi europei, una legge per la protezione del clima”.
Nonostante l’impatto della pandemia sui consumi di energia, ricorda Ronchi, tra il 1999 e il 2020, l’Italia ha ridotto le emissioni di gas serra meno della metà di quello che si deve fare nel decennio in corso. Resta, inoltre, pesantemente inadeguata la crescita delle fonti rinnovabili in Italia: “Si deve arrivare a 7 MegaWatt annui aggiuntivi, siamo fermi sotto un Mw”.
La necessità di cambiare passo è evidenziato nel Rapporto “10 trend sul clima 2020: cosa è accaduto in Italia nell’ anno della pandemia” realizzato da Italy for climate, l’iniziativa della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, che sancisce come l’ Italia sia sempre più “bollente”, rispetto al 1880 la temperatura media è aumentata infatti di quasi 2,4°C, molto più velocemente rispetto alla media mondiale. Nel solo 2020 sono stati censiti per l’Italia oltre 1.200 eventi meteorologici estremi connessi al cambiamento climatico. Si tratta del valore più alto mai registrato dopo l’anno record 2019, dal 2008 si sono moltiplicati otto volte e questa è la tipologia: +480% i tornado, +580% le piogge intense e le bombe d’acqua, +1.100% le grandinate e +1.200% le raffiche di vento.