“Chi si macchia di tale reato si pone fuori dalla comunione della Chiesa in quanto ha commesso un crimine contro il Creatore mettendo a rischio la vita delle persone e la distruzione del bene ambientale prezioso per la sopravvivenza di tutte le sue creature”. Lo ha detto il vescovo di Cefalù, mons. Giuseppe Marciante, durante l’omelia per i festeggiamenti del Santissimo Salvatore di Cefalù, in cui è tornato a parlare dei devastanti incendi degli ultimi giorni.
Parole forti che seguono quelle usate nei due appelli lanciati in settimana. “Purtroppo i tristi episodi dei funesti incendi, ad opera di mani criminali, di questi giorni caldi di agosto – ha continuato il presule – mi spingono a pensare che ci troviamo di fronte a un pianificato disegno di desertificazione della nostra terra a vantaggio di sporchi interessi economici verso destinatari che per il nostro colpevole silenzio resteranno anonimi”.
Per questo motivo la diocesi destinerà, tramite la Caritas diocesana, la colletta di domenica 8 agosto per aiutare chi ha subito gravi danni dagli incendi.