Si è celebrata ieri in Argentina la festa di san Gaetano (san Cayetano in spagnolo), patrono del pane e del lavoro, verso il quale in Argentina esiste una fortissima devozione. Mons. Oscar Ojea, presidente della Conferenza episcopale argentina (Cea) e vescovo di San Isidro, ha inviato un messaggio ai fedeli, nel quale afferma che “il lavoro è una realtà che esprime la dignità più profonda dell’essere umano, è imitare Dio che crea. Dio crea il mondo per noi e ci chiede di prendercene cura e farlo andare avanti”, Ma oggi, ha proseguito il vescovo, questa dignità è ferita. È una dignità ferita perché abbiamo enormi problemi di disoccupazione, perdita di posti di lavoro, angoscia; noi sacerdoti e chi ha lavorato nella Caritas, sappiamo cosa vuol dire quando fratelli e sorelle vengono a cercare lavoro”. In tanti modi “questa dignità del lavoro è ferita! L’angoscia, creata dalla pandemia, per la paura di perdere i nostri posti di lavoro sta facendo sì che quest’anno più che mai abbiamo messo le nostre vite davanti all’intercessore san Gaetano perché si prenda cura del nostro lavoro”. Citando l’enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco, mons. Ojea ha fatto riferimento al dovere della miglior politica: “Aiutare i poveri con il denaro deve essere sempre una situazione temporanea, certo può essere urgente; dobbiamo accompagnarli, aiutandoli a creare quella dignità che dona il lavoro”. A questo proposito, ha aggiunto: “Dobbiamo chiedere a san Gaetano i posti di lavoro e la capacità del Paese di unirsi intorno a questa realtà, nella quale ognuno è chiamato a dare il proprio contributo”. Ha aggiunto il presidente della Cea: “Ci sono lavori informali, lavori che vengono svolti dall’immenso numero di fratelli e sorelle dell’economia popolare: riciclatori, cartoneros, venditori ambulanti, piccoli produttori, artigiani”. Pensando a loro, “Papa Francesco, nella sua lettera ai movimenti sociali, suggerisce di pensare allo stipendio universale perché sia riconosciuta la dignità di questi lavori, che spesso non viene riconosciuta”. Mons. Ojea ha concluso il suo messaggio con questa intenzione: “Chiediamo a San Cayetano, il santo del pane e del lavoro, di guardare ancora una volta alla nostra Argentina, di considerare l’enorme bisogno che abbiamo di risalire attraverso il lavoro per tutti”.