“Mentre il mondo tiene gli occhi puntati sul Giappone e sulle Olimpiadi di Tokyo, dal 6 al 9 agosto ricorderemo il lancio delle prime bombe atomiche sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki. Due sole bombe. Oltre 210.000 morti e 150.000 feriti”. Lo ricorda Flavio Lotti, coordinatore Marcia PerugiAssisi, in programma domenica 10 ottobre, nel 76° anniversario. “Da quella impressionante tragedia, siamo costretti a riprendere la parola per denunciare il pericolo che stiamo correndo. È il pericolo nucleare. Il pericolo che è diventato il più grande del mondo. Persino più grande dell’emergenza climatica che minaccia la sopravvivenza del pianeta. È un pericolo tremendo che sta crescendo in modo vertiginoso senza limiti né confini”. L’attenzione di Lotti si concentra su un punto: “Le armi nucleari, che l’Onu vorrebbe abolire, oggi continuano a terrorizzare il mondo. Una sola bomba atomica è in grado di sterminare dieci milioni di persone. Oggi nel mondo se ne contano più di ventimila. E molte altre sono in costruzione nei migliori laboratori tecnologici del mondo. Una sola frazione è sufficiente a distruggere l’umanità intera. Cinque Paesi sono in grado di sparare queste bombe praticamente in ogni angolo della terra. Molti altri sono pronti ad usarla”. L’impegno richiesto è quello di “eliminare tutte le armi nucleari”. “È una necessità storica urgentissima. Con l’entrata in vigore il 22 gennaio 2021 del Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari oggi è possibile”.