Ha rivisto un po’ della sua Olimpiade, quella storica del ‘60, nei ragazzi di Tokyo. Livio Berruti, oro nei 200 metri piani nei Giochi di Roma, è emozionato e felice. Pochi minuti dopo la finale che ha consegnato agli azzurri l’oro nella staffetta maschile 4×100, l’ex campione, soprannominato “l’angelo”, per la leggerezza della falcata, paragona lo spirito di squadra di oggi a quello di 61 anni fa. “Ringiovanisco – racconta – specie nel vedere Jacobs che ha fatto una successione di tempi simili ai miei. Mi ha fatto ringiovanire di 60 anni”. Sulla vittoria nella staffetta, Berruti aggiunge: “Sono contento soprattutto per Tortu che si è ripreso dalla sconfitta nei 100 e ha dimostrato di essere all’altezza del collega in gara (Marcell Jacobs, ndr)”. Quella di Tokyo è destinata a diventare un’Olimpiade famosa per l’Italia: per ora sono 38 le medaglie conquistate, due in più del record segnato proprio nel 1960 a Roma. “Quello che mi è molto piaciuto – commenta Berruti – è lo spirito di squadra, fratellanza, gioia e umanità. È stato un bell’esempio, lo sport insegna a stare insieme, a sorridere e superare ogni tipo di discriminazione. I ragazzi lo hanno ampiamente dimostrato. La squadra italiana ha dimostrato di avere uno spirito molto umano, bello da vedere. La staffetta di oggi è l’esempio più bello e immediato da capire”. “Lo sport – conclude – quando è fatto bene, con la passione, non cambia mai. I valori sono sempre gli stessi, sono capaci di interrompere il tempo. Vedo un ambiente familiare in cui mi sembra di rivivere la grande avventura dello sport in cui siamo tutti uguali”.