“Sono d’accordo che ci sia la richiesta di Green pass per il personale scolastico perché il mondo della scuola ha bisogno di sicurezza e serenità. L’anno scorso abbiamo vissuto un anno molto delicato, con la necessità di fare tamponi e documentazioni, che ha appesantito l’iter scolastico e non ha reso la vita dei ragazzi a scuola serena. Abbiamo fatto un bel passo in avanti ma il momento è molto delicato, perciò bisogna adottare le misure necessarie. A scuola i ragazzi stanno più di 40 ore a settimana, pertanto chi entra in aula deve rispettare regole, altrimenti non usciamo dall’emergenza”. È il parere espresso al Sir da Virginia Kaladich, presidente nazionale della Fidae-Federazione istituti di attività educative, dopo l’approvazione ieri sera, da parte del Consiglio dei ministri, del decreto-legge che prevede, tra l’altro, la scuola in presenza dal 1° settembre e il green pass per “tutto il personale scolastico”, con la conseguenza che “il mancato rispetto del requisito è considerato assenza ingiustificata e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso”.
E nelle scuole paritarie come si applica il decreto-legge? “Finora tutta la normativa anti Covid è valsa anche per noi. Ma non sappiamo ancora la declinazione delle ricadute di questa norma sotto l’aspetto più specifico contrattuale”.
Resta poi il nodo dei trasporti locali, dove, in base al decreto-legge approvato, non c’è l’obbligo del Green pass. Eppure “i mezzi pubblici locali sono i più rischiosi, per il concreto rischio di assembramenti – osserva Kaladich -. È necessario un impegno serio a garantire sicurezza anche per il trasporto urbano, che è stato l’aspetto deficitario finora: le poche volte che i ragazzi riuscivano a venire a scuola restava il problema dei mezzi pubblici. Su questo punto bisogna fare di più, perché usano i mezzi di trasporto locale sia gli studenti delle superiori e alcuni delle medie sia il personale scolastico. Quindi a scuola chiediamo il Green pass, ma poi nel trasporto locale restano i nodi”.