Sostegno alle varie componenti del popolo iracheno (sunnita, sciita, yazida e cristiana, araba e curda). È quanto ha assicurato il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, nella sua visita in Iraq. Secondo quanto riporta in un comunicato l’Œuvre d’Orient, domenica 29 agosto, il presidente Macron ha incontrato anche i leader delle comunità cristiane orientali sottolineando il “messaggio di civiltà ma anche geopolitico” che esse incarnano. Ed ha aggiunto: “Non ci sarà equilibrio se non ci sarà rispetto per queste comunità e l’Iraq non può rimanere Iraq se non ci fosse la possibilità per tutte le comunità cristiane di poter vivere in pace il proprio culto e di poter continuare a farlo”. Ad accogliere Macron c’erano mons. Petros Mosché, arcivescovo siro cattolico di Mosul e Qaraqosh, mons. Mikael Najeeb, arcivescovo caldeo di Mosul, mons. Youssef Mirkis, arcivescovo caldeo di Kirkuk e Suleymaniah, mons. Nicodemus Daoud Sharaf, arcivescovo siro di Mosul, l’arcivescovo ortodosso Timoteus Mousa Alshamany, vescovo siro-ortodosso di Mar Matti, padre Emmanuel, parroco della chiesa siro-cattolica di Al-Bichara a Mosul. Il presidente della Repubblica francese ha elogiato “l’ammirevole opera delle comunità (cristiane) in campo educativo, medico e sociale per l’intera popolazione”. Nella chiesa dei domenicani Notre-Dame-de-l’Heure sono state prese in considerazione prospettive di collaborazione con i cristiani orientali, attraverso un fondo congiunto tra lo Stato e l’Œuvre d’Orient che ha contribuito al funzionamento di tre scuole quest’anno e sarà ampliato in futuro e la ricostruzione di chiese e monumenti, grazie alla Fondazione Aliph. Il presidente della Repubblica – si legge nella nota dell’ Œuvre d’Orient – ha ribadito: “È anche nostro compito permettervi di svolgere appieno il vostro ruolo là dove siete, che è quello di aiutare a costruire la pace”.