Venerabili: Messaggero di Sant’Antonio, “padre Cortese era un francescano e sacerdote esemplare perché dedito a Dio e alla causa dell’uomo oppresso”

(Foto: Messaggero di Sant'Antonio)

Padre Placido Cortese è venerabile, avendo Papa Francesco riconosciuto le sue virtù eroiche. La testimonianza di padre Cortese, frate del Santo, direttore del “Messaggero di sant’Antonio”, “rifulse soprattutto durante la Seconda guerra mondiale, quando si prese cura, in particolare, degli internati sloveni e croati nei campi di concentramento italiani, di ebrei, di militari alleati ricercati e di altri, di persone perseguitate dal nazifascismo – si legge in una nota diffusa dal Messaggero di Sant’Antonio -. Grazie alla rete Fra.Ma, di cui era tra i principali protagonisti nella zona di Padova, padre Cortese riuscì a mettere in salvo centinaia di persone. E questo fino alle estreme conseguenze: la cattura, le brutali torture e la morte a Trieste, nel novembre 1944, nella sede della Gestapo, la polizia segreta nazista, che non riuscì a piegare il suo eroico silenzio”. Per procedere alla beatificazione, basterà ora l’accertamento di un miracolo, ottenuto per l’intercessione del venerabile padre Placido Cortese.
“Occorre aggiungere – prosegue la nota – che rimane la speranza di poter giungere anche al riconoscimento del ‘martirio’ di padre Placido, riprendendo l’originale impostazione della causa successivamente mutata dalla Congregazione delle cause dei santi, in attesa di acquisire elementi certi sul martirio ‘in odium fidei’, come richiesto dalle normative ecclesiastiche. Se verrà riconosciuto il martirio, padre Cortese sarà beatificato e non sarà necessario l’accertamento del miracolo”.
Il Messaggero di Sant’Antonio ricorda che “la promulgazione delle virtù eroiche è di grande rilievo e si aggiunge ai prestigiosi riconoscimenti attribuiti a padre Cortese in altri ambiti, come la Medaglia d’oro al merito civile concessa e consegnata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel febbraio 2018 e, ultimamente (gennaio 2021), la posa della ‘pietra d’inciampo’ davanti alla Basilica del Santo, nel punto dove avvenne la cattura. Di padre Placido troviamo la memoria nei Giardini dei Giusti di Padova e Milano, e non solo, ed è auspicabile il suo inserimento anche nello Yad Vashem di Gerusalemme”.
L’odierno pronunciamento della Chiesa “ci riconsegna un uomo, un francescano e un sacerdote esemplare nelle virtù praticate perché totalmente uomo di Dio e, di conseguenza, totalmente dedito alla causa dell’uomo oppresso e vilipeso, difendendone i diritti e la dignità”.
“L’eroico padre Placido Cortese – conclude al nota – riflette la sua luce su tutti i suoi coraggiosi collaboratori e collaboratrici e su quanti contribuirono a tenere accesa la fiaccola della carità cristiana e della solidarietà, della difesa dei fondamentali valori del vivere civile, nel buio che avvolse l’umanità durante il secondo conflitto mondiale. Le città di Padova e Trieste, ma anche di Cherso e Lubiana, con le rispettive comunità cristiane, i frati minori conventuali d’Italia, Slovenia e Croazia si rallegrano per la vita, l’opera e la straordinaria testimonianza del venerabile padre Placido Cortese, con la speranza che egli sia riconosciuto ‘martire della fede e della carità’”.

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