Pellegrinaggi: diocesi Roma, messa internazionale a Fatima. Card. De Donatis, “qui per purificare il cuore”

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(da Fatima) “Siamo qui a Fatima per lasciarci illuminare. Abbiamo passato e stiamo ancora vivendo un tempo difficile per l’umanità. Abbiamo tante fatiche nel corpo e nell’anima. Per questo portiamo a Dio le preoccupazioni e le angosce del mondo, ma soprattutto le nostre gioie e speranze. Oggi Egli si avvicina a noi per purificarci il cuore”. Lo ha detto il vicario del Papa per la diocesi di Roma, il card. Angelo De Donatis, nell’omelia della Messa internazionale che ha celebrato ieri mattina nella Cova da Iria, a Fatima. “Il confine tra vita morale e immorale non passa attraverso mani lavate, ma attraverso il cuore, il mondo interiore dell’uomo, la sua mente, la sua coscienza, il luogo del rapporto con Dio e delle decisioni per la vita – ha sottolineato il cardinale -. Se il cuore è impuro escono fuori tutti i vizi umani”. Ricordando poi che l’evangelista Marco ne elenca dodici, “un numero che esprime totalità, quasi per dire che tutto il male viene dal cuore, dal mondo interiore”, il cardinale vicario ha evidenziato che “se il cuore è purificato, dal cuore viene fuori soprattutto ogni specie di virtù”. “Per questo siamo qui, a Fatima: per purificare il cuore”.
Guardando poi al tempo presente di “pandemia del mondo”, l’invito del card. De Dontis è quello di “purificare il cuore” per non “lasciare libero il passaggio al Male”. “Fatima è un dono per noi: qui lasciamoci toccare dal Creatore della luce, mettendoci sotto la protezione della Vergine Madre per chiederLe di mostrarci Gesù. E allora torneremo nelle nostre case e nella vita di ogni giorno illuminati, sanati e salvati dall’Unico che, in questa ripresa di anno e per tutto il tempo che ci darà da vi-vere, può donarci un cuore nuovo”.
Al termine della Messa, il cardinale ha portato i saluti del Papa: “Venerdì mattina, prima di partire per Fatima, ho incontrato Papa Francesco. Mi ha chiesto di portare a tutti la sua benedizione, il suo saluto affettuoso e mi ha detto: ‘Per favore, dì di continuare a pregare per me’. Quindi, noi lo facciamo e la salutiamo in questo momento con la nostra preghiera e con il nostro affetto”.

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