“Ormai questo santuario ci è diventato familiare, è entrato nella ‘geografia della salvezza’ delle nostre vite. Fatima è il punto di ri-partenza che Dio ha scelto per noi quest’anno, in questi tempi così difficili”. Lo ha detto stamani il vicario del Papa per la diocesi di Roma, il card. Angelo De Donatis, nell’omelia della messa che ha celebrato nel santuario di Fatima, durante il pellegrinaggio diocesano. “Siamo venuti qui cercando Dio e, attraverso Maria, lo stiamo ritrovando – ha osservato -. A Lui abbiamo portato le nostre croci, le nostre prove. E Lui ci viene incontro con la sapienza della Croce, stoltezza per il mondo, ricordandoci che solo se siamo crocifissi con Lui potremo gustare la pienezza della Vita”. Quindi, la richiesta al Signore di “non toglierci le croci, ma di saperle trovare nella Sua e, con essa, la forza di portarle”.
Invitando a guardare a Maria, “madre e maestra spirituale”, il cardinale ha ribadito che “se crediamo di essere autodidatti nella fede, facilmente rischieremo di perderci e di sbagliare”. “Se camminiamo soli, lì dove troviamo ‘buio’, vediamo solo ‘oscurità’; con lei vediamo il passo prima della luce”. Nelle parole del cardinale anche la volontà di “metterci alla scuola di Maria”. “Secondo la sua logica, troviamo Fatima non come un insieme di segreti che annunciano distruzione e fine; ma una immensa luce di speranza in una storia di difficoltà e di prove”.
Infine, l’invito all’umiltà, “nostro ‘Green-pass’ necessario per andare in Cielo”. “Se vogliamo elevare lo sguardo al Cielo, siamo invitati ad essere piccoli”.