Ieri l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, ha dato l’avvio al centenario della nascita del beato cottolenghino fratel Luigi Bordino (1922-1977), con una messa nella chiesa grande della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino. Ai festeggiamenti si è unito il paese di Castellinaldo (Cuneo), luogo di nascita del beato, che fu prima alpino e poi religioso. Secondo quanto riferisce il sito dell’Ordinariato militare per l’Italia, “il centenario sarà occasione per conoscere le caratteristiche personali di fratel Luigi, le pagine di storia vissute assieme a tanti altri giovani coetanei, in particolare la campagna di Russia, il suo modello di vita e di umanità”. “Fratel Luigi – sottolinea fratel Ernesto Gada – si è incamminato nella via di santità nel compimento del dovere quotidiano fino all’eroismo, nel nascondimento, nel silenzio operoso, nella preghiera continua, nella vicinanza costante agli ultimi, nella fedeltà agli impegni cristiani, conforme ai valori della spiritualità cottolenghina”. L’anno dedicato al beato vedrà lo sviluppo di alcune iniziative rivolte a consacrati, comunità parrocchiali e diocesane, bambini, giovani, adulti e anziani, personale sanitario, alpini. “Conoscere la vita di fratel Luigi significa scoprire una via di santità percorribile da tutti”, conclude fratel Gada, “come ha proposto Papa Francesco nella sua esortazione apostolica Gaudete et exultate”. Egli è stato “un uomo di speranza”, per sé e “per quelli che incrociava sulla sua strada”.