Afghanistan: Emergenza Sorrisi, “preoccupazione per i nostri collaboratori che non sono riusciti a partire”. “Attivare corridoi umanitari”

Emergenza Sorrisi esprime “un sentito ringraziamento per gli sforzi profusi dal Governo italiano, dall’Unità di crisi della Farnesina e dal Ministero degli Esteri nelle operazioni di evacuazione in Afghanistan”, ma “nonostante il loro supporto – al momento – non si è riusciti a portare in Italia tutti i nostri collaboratori – tra cui un chirurgo afghano che si è specializzato nelle nostre Università e che lavora con noi da diversi anni, nostro riferimento nel Paese. Siamo fortemente preoccupati per il loro futuro e quello delle loro famiglie”, afferma Fabio Abenavoli, presidente di Emergenza Sorrisi. “Sono persone, uomini e donne che abbiamo nel tempo formato e aiutato per intervenire a favore dei bambini vittime di guerra e nati con malformazioni del volto. Per questo confidiamo che vengano attivati il prima possibile i corridoi umanitari di cui si parla da circa due settimane. È un impegno che dobbiamo a queste persone che hanno sempre visto nell’Italia un Paese amico e che nel tempo non ha mai mancato di far avere il proprio supporto e vicinanza”.

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