Obbligo di vaccino per i sacerdoti, spazi riservati nelle chiese durante le celebrazioni per non vaccinati, comunque con l’invito pressante a non partecipare a eventi ecclesiali assembleari. Sono molto rigorosi i criteri contenuti nell’istruzione pastorale sull’importanza morale della vaccinazione e nel relativo decreto, emessi dalla Conferenza episcopale di Porto Rico, firmata da sei dei sette vescovi titolari del Paese, a partire dal presidente, mons. Rubén Antonio González Medina, vescovo di Ponce.
I documenti approvati dall’episcopato portoricano fanno riferimento, da un lato all’impatto del Covid-19 nell’isola, con la morte di oltre 2.700 persone, e, dall’altro, all’attuale situazione di aumento di contagi e ricoveri.
Ricordando anche il magistero di Papa Francesco in proposito e le indicazioni del Governatore dell’isola, particolarmente rigide verso lavoratori e studenti, la Conferenza episcopale ha deciso di provvedere a degli spazi riservati per le persone non vaccinate durante le celebrazioni liturgiche. “Suggeriamo a chi non è vaccinato, almeno per il momento e fino a successiva determinazione della Cep – prosegue la nota -, di astenersi dal partecipare ad altre attività comunitarie in presenza e di continuare ad applicare le note raccomandazioni sull’uso delle mascherine, sul lavaggio delle mani, distanziamento fisico. Vi ricordiamo che il precetto della domenica non è vincolante quando c’è una causa scusabile ragionevole, come la pandemia”.
Scrivono, ancora, i vescovi: “Al fine di proteggere i nostri ministri e fedeli, tutti i sacerdoti e i diaconi che partecipano alle liturgie devono essere vaccinati o almeno aver ricevuto la prima dose. Presenteranno il loro certificato di vaccinazione ai cancellieri delle nostre diocesi entro il 15 settembre 2021”. Inoltre, “non è autorizzato nelle nostre diocesi che sacerdoti, diaconi o esponenti ecclesiali compaiano davanti ai notai per dichiarare sotto giuramento le esenzioni da vaccini per motivi religiosi (così come previsto dal Governatore, ndr) poiché non vi è alcun fondamento nell’insegnamento morale della Chiesa per rifiutare la vaccinazione. Anche se i fedeli sono responsabili delle proprie azioni, dobbiamo educatamente chiarire che non possono utilizzare come fondamento gli insegnamenti morali della Chiesa cattolica, nel rifiutare le vaccinazioni”.