Valorizzare i luoghi della cultura in un circuito legato ad un territorio che fu caro al vescovo Pietro Nonis. Questo l’obiettivo dello spettacolo teatrale itinerante “Le terre di Pietro”, ispirato proprio alla figura di mons. Nonis (vescovo di Vicenza dal 1988 al 2003) e alla sua collezione d’arte e proposto nell’ambito del progetto di Caritas diocesana Vicentina “Coltivare la speranza: tessitori di lavoro, arte e legalità”, che ha il proprio fulcro in Villa Vescova a Brendola e che è sostenuto da Fondazione Cariverona.
Villa Vescova (ex Villa Veronese), dimora di Nonis da vescovo emerito, sarà una delle sedi dello spettacolo, assieme al Museo diocesano di Vicenza (fortemente voluto da Nonis e a lui intitolato) e al Museo veneto delle Campane di Montegalda che, così come il Museo diocesano, conserva gran parte delle collezioni private del vescovo.
“Con questa proposta – afferma il direttore di Caritas diocesana vicentina, don Enrico Pajarin – intendiamo ridare slancio, dopo le restrizioni legate alla pandemia, alle iniziative culturali che sono una parte importante del progetto ‘Coltivare la speranza’. Lo facciamo ricordando il vescovo Pietro Nonis e valorizzando alcuni fra i luoghi che gli furono più cari, grazie anche alla collaborazione con la Fondazione culturale etnografica che porta il suo nome”.
“Le terre di Pietro” è una produzione teatrale site specific di Top Teatri Off Padova. Si inserisce all’interno di “Museum Alive”, format di Top che propone modalità innovative e creative di promozione e fruizione dei luoghi d’arte, di storia e di cultura di un territorio. In scena tre attori di Top – Gianni Bozza, Loris Contarini e Pierantonio Rizzato -e tre musicisti – Paolo Valentini, Barbara Zoletto e Roberta Righetti -, che agiscono e interagiscono tra loro, interpretando la drammaturgia scritta appositamente per il progetto dal giornalista e scrittore Ernesto Milanesi; la scenografia e la regia sono di Erica Taffara.
Al centro la passione di Nonis per la conoscenza, la sua curiosità per l’antropologia, la sua ricerca che non aveva limiti e non si dava un confine, e ancora la sua fascinazione per le storie di uomini e popoli che porta con sé una visione di integrazione.
Lo spettacolo, ad ingresso gratuito, andrà in scena il 27 e il 28 agosto al Museo diocesano, il 3 settembre a Villa Vescova (via Marzari 2, Brendola) e il 17 e il 18 settembre al Museo veneto delle Campane (via Fogazzaro 3, Montegalda).
Tutte le rappresentazioni sono in programma alle 21 e si svolgeranno all’aperto. In caso di maltempo, gli spettacoli saranno recuperati il 29 agosto al Museo diocesano, il 4 settembre in Villa Vescova e il 19 settembre al Museo veneto delle Campane.
In ottemperanza alle norme anti Covid, sono a disposizione 50 posti a spettacolo, con prenotazione obbligatoria tramite il portale eventbrite.it. Per accedere agli spettacoli è obbligatorio il green pass.