Dall’inizio dell’anno, più di 550.000 afghani sono stati sfollati a causa di conflitti e insicurezza. Kabul ha registrato un forte afflusso di persone provenienti da tutto il Paese. Alcuni dati parlano di almeno 10.000 famiglie (70.000 persone). Vivono per la strada. Il prezzo del grano è aumentato del 25% negli ultimi mesi. La siccità sta distruggendo i raccolti e gettando la popolazione nella miseria. Il grido di allarme del World Food Programme è disperato. “Stiamo assistendo – si legge in una nota – a una crisi umanitaria di proporzioni incredibili che si sta svolgendo davanti ai nostri occhi mentre il conflitto, combinato con la siccità e il Covid-19, spinge il popolo dell’Afghanistan in una catastrofe umanitaria”. John Aylieff, direttore regionale di Wfp Asia, aggiunge: “Oggi 14 milioni di persone in Afghanistan stanno lottando per portare il cibo in tavola. Il prezzo del grano è salito del 25% negli ultimi mesi e quindi, con la situazione economica, con le difficoltà di reddito e con le turbolenze in cui è stato gettato il Paese, è molto difficile ora vedere il futuro per questo popolazione… Un futuro che sia sicuro per il cibo, un futuro senza bambini malnutriti”. Secondo i dati del Wfp, 1 afghano su 3 (per un totale di 14 milioni di persone) soffre la fame mentre 2 milioni di bambini sono malnutriti e hanno urgente bisogno di cure. Più di mezzo milione di persone – 550.000 – sono state sfollate quest’anno, aggiungendosi ai 2,9 milioni di persone che sono già sfollati all’interno dei confini dell’Afghanistan. La seconda massiccia siccità in tre anni ha devastato i raccolti e aumentato l’insicurezza alimentare con oltre il 40% dei raccolti del Paese perso a causa della siccità quest’anno. A questa situazione, si sono aggiunti gli impatti socioeconomici del Covid-19 con un aumento dei prezzi del grano superiori del 24% alla media di 5 anni. Nonostante la scorsa settimana sia stata una delle più drammatiche nella storia recente dell’Afghanistan, il Wfp è riuscito, dal 13 al 20 agosto, a raggiungere 80.000 persone con cibo e assistenza salvavita. “Ma questo non basta”, scrive il Wfp nella nota. “L’inverno si sta avvicinando rapidamente e bisogna correre per portare le scorte di cibo all’interno del Paese e nei punti di confine prima che inizino le abbondanti nevicate”. Il Wfp lancia quindi un appello alla comunità internazionale: “Per continuare le operazioni e garantire assistenza alle persone in disperato bisogno, abbiamo bisogno di più di 200 milioni di dollari ora. Ridurre l’assistenza alimentare non farà che aumentare l’instabilità e la disperazione in tutto il Paese”.