Una lettera con alcune considerazioni sul concorso per gli insegnanti di religione cattolica. A inviarla a tutti i vescovi è stata la Presidenza della Cei che continua l’interlocuzione con le autorità competenti, anche in vista dell’avvio delle due procedure concorsuali per il reclutamento di 5.116 insegnanti, previste dal Dpcm del 20 luglio 2021. Nel registrare “un’apprensione crescente” e “l’inquietudine” di tanti insegnanti di religione (ancora non in ruolo), la Presidenza ribadisce “la vicinanza alle situazioni personali e familiari, come pure il sostegno per una sempre migliore stabilizzazione del rapporto di lavoro”. La Segreteria generale, si legge nella lettera, ha sempre mantenuto “un buon rapporto istituzionale con i vari ministri dell’Istruzione che si sono succeduti in questi anni, anche se il Tavolo tecnico sul tema concorsuale, costituito un paio d’anni fa, è ancora sospeso. Lo scorso 15 giugno il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo, ha incontrato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, per presentare alcune questioni urgenti (riguardanti anche le scuole paritarie cattoliche) e ha ricevuto rassicurazioni per una riconvocazione del Tavolo tecnico”.
La Presidenza fa sapere, inoltre, che entro i primi giorni di settembre dovrebbe svolgersi un nuovo incontro che servirà “per elaborare, con il Ministero, un percorso di stabilizzazione che non sia penalizzante per gli insegnanti di religione già in possesso di un’idoneità diocesana che attesta la qualità della preparazione”. Si tratta, infatti, “di guardare soprattutto a quei docenti che, da molti anni, insegnano con impegno e profitto, permettendo di continuare a mantenere elevato il numero di alunni che scelgono liberamente di avvalersi di questa disciplina scolastica”.
Tali tematiche, si ricorda ancora nella lettera, sono state al centro di un confronto attento in diverse riunioni della Presidenza, tra il 2020 e il 2021, da ultimo il 17 agosto scorso, e del Consiglio permanente (nelle sessioni del 2020 – 22 gennaio, 23 settembre, 1° dicembre – e del 26 gennaio 2021). “Sono state tutte occasioni per condividere le esperienze e le preoccupazioni di ciascun vescovo. La sintesi di quanto emerso ha costituito e continua a rappresentare il fondamento su cui poggiano i colloqui con le autorità civili”, evidenzia la Presidenza della Cei che assicura aggiornamenti “su ogni novità che dovesse emergere nei prossimi incontri con le autorità competenti in materia”.