La Chiesa di Genova è pronta ad accogliere famiglie afghane mettendo a disposizione, in una prima fase, circa 20 posti letto presso il Seminario arcivescovile “Benedetto XV”, posti che potrebbero ampliarsi in caso di maggiore necessità. “Si tratta di una prima disponibilità – spiega mons. Andrea Parodi, vicario episcopale per il servizio della Carità e direttore di Caritas diocesana – a cui stiamo lavorando in costante confronto con il Comune di Genova e la Prefettura, tenuto conto della continua evoluzione di questi giorni così drammatici. Sono posti destinati in primo luogo alle famiglie, con tutta probabilità una parte di quelle attualmente accolte a Sanremo”.
Intanto, non si è fatta attendere la risposta dei genovesi: fin dai primi giorni giungono quotidianamente agli uffici della Caritas diocesana disponibilità ad accogliere in appartamenti privati, offerte di lettini per bambini e di altri beni di prima necessità.
“Ringraziamo davvero tutti costoro per la capacità di condivisione – commenta mons. Parodi -. In questo momento però la situazione è ancora molto fluida ed è difficile precisare quali siano i beni materiali di cui c’è maggiormente bisogno. Come sempre nelle prime fasi di un’emergenza, è bene avere un quadro più preciso perché ogni aiuto sia ben calibrato e davvero utile. Quanto alle offerte di accoglienza in appartamenti, in una nota indirizzata alle Caritas diocesane, Caritas Italiana sottolinea che in questa fase l’accoglienza delle persone evacuate avverrà in modo congruo all’interno dei sistemi Sai (ex Sprar) e Cas tramite il Ministero dell’Interno”.
La Caritas ricorda che “è bene quindi attendere prima di effettuare raccolte di beni materiali. Le donazioni economiche restano al momento l’espressione più appropriata e duttile per farsi prossimi a queste famiglie nel primo periodo e chi volesse rendersi partecipe può donare tramite i conti correnti di Caritas diocesana o direttamente sul sito www.caritasgenova.it“, con la causale “Accoglienza Afghanistan 2021”.