Sono quattro gli obiettivi verso cui mettersi in cammino, indicati, stamattina, da don Paolo Carrara, docente di Teologia pastorale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale (Ftis), nel suo intervento alla seconda giornata della Settimana liturgica nazionale in corso nella cattedrale di Cremona. In primo luogo ha sottolineato la necessità di “una liturgia, una ritualità capace di intercettare effettivamente la vita concreta delle persone, che sarebbero così aiutate ad identificarsi come comunità che si riunisce”. Conseguentemente è stato rilevato il bisogno di acquisire una consapevolezza di fondo: “I singoli cristiani, spesso, faticano a mantenersi autonomamente in un cammino di fede maturo”. Da questa considerazione emerge poi l’esigenza di una “azione volta all’integrazione dei vari campi della pastorale, con la liturgia che non si pone come dinamica sostitutiva di qualsiasi altra iniziativa, bensì come fonte della vita di fede di ciascuno”. Infine, è stata messa in luce la necessità di una maggior “unificazione e riconciliazione a livello ecclesiale. La comunità cristiana non ha bisogno di presbiteri lacerati, ma di pastori capaci di guidare, insieme, il gregge”.