“È urgente organizzarci tra tutti i membri della comunità scolastica, così come della società in generale, per garantire un adeguato ritorno a scuola in presenza”. È questo l’invito che arriva dalla Conferenza episcopale messicana, in una nota diffusa ieri. “Il lavaggio delle mani, la sana distanza, il corretto utilizzo delle mascherine, evitando affollamenti in luoghi chiusi, sono misure che salvano vite. L’organizzazione, il dialogo sereno e propositivo e la generosità di tutti verso tutti saranno il miglior rimedio di fronte a questa difficile situazione. E certamente, in linea con quanto affermato da Papa Francesco, insistiamo sul fatto che vaccinarsi è un atto di amore e cura per se stessi e per gli altri”.
Certo, precisano i vescovi, “nessuno è tenuto all’impossibile”, questo vale anche per l’effettiva possibilità, in alcune zone del Paese, di tornare a scuola in presenza, di fronte a una situazione sanitaria ancora grave. In ogni caso, è necessario porre in atto i comportanti adeguati per tornare in classe il prima possibile. “È urgente assistere e custodire i bambini, gli adolescenti e i giovani in modo integrale – prosegue la nota -. È molto importante aiutarli a recuperare i loro spazi educativi, dove possano vivere in sicurezza, imparando a vivere questi nuovi tempi in modo coscienzioso, con i propri metodi e contenuti educativi. Nessun bambino dovrebbe continuare a essere isolato o trascurato nella sua educazione. Tutti dobbiamo metterci alla ricerca di coloro che hanno già abbandonato gli studi. È inoltre urgente garantire la cura, la formazione e l’attenzione dei nostri insegnanti e genitori”.
Prosegue la nota: “Alla società in generale (autorità civili e industriali, uomini d’affari, dirigenti sociali, sindacati, commercianti, operatori della cultura, dell’arte e dello sport), chiediamo di dare vita a un vero e proprio patto educativo locale, come ha chiesto Papa Francesco, che sia costruito attraverso opere e non attraverso parole o discorsi”.